Assistenza psichiatrica sempre più precaria a Siracusa per mancanza di personale e risorse. Lo denuncia l’associazione “Ets-Si può fare per il lavoro di comunità” che, per la seconda volta in un mese, ha chiesto un incontro con la direzione generale dell’Asp per comprendere le strategie dell’azienda sanitaria.

I fondi per l’assistenza psichiatrica

Sono diversi i rilievi mossi all’Asp di Siracusa dal presidente e dal delegato dell’Ets, Gaetano Sgarlata e Carmela Carbonaro. Tra questi l’uso dei fondi pubblici da destinare all’assistenza psichiatrica previsti per legge. “Esiste la norma sul Budget salute che non è stata applicata o meglio si sta applicando in una forma minimale. L’ Asp deve impegnare lo 0,2% del proprio bilancio dal novembre del 2019 ma ha impegnato solo i fondi del 2022. Su una somma da impegnare, per un ammontare di circa € 3.600.000 che avrebbe prodotto circa 144 progetti, l’Asp spenderà forse € 200.000 per 8 progetti”

I concorsi

L’altra criticità, sollevata dall’associazione, è legata ai concorsi, che non si bandiscono, creando problemi all’assistenza per mancanza di risorse professionali. “Continuano – denunciano Sgarlata e Carbonaro – a non essere fatti i concorsi per i Direttori di modulo, 3 per Psichiatria adulti, uno per Neuropsichiatria infantile ed uno per il Sert (dipendenze patologiche), e da alcuni mesi non c’è neanche il Direttore di Dipartimento ora in pensione con la conseguenza che il ruolo è ora coperto volontariamente dall’ex Direttore di Dipartimento stesso”.

Centri di salute mentale

Questa condizione, secondo l’associazione, starebbe mettendo in sofferenza i Centri di salute mentale che si starebbero trasformando in “ambulatori di Psichiatria, tradendo tutti i dettami di legge, causando stress lavorativo notevole per gli operatori con turni massacranti”.

La conseguenza è che “Il Centro di salute mentale di Siracusa per alcuni giorni la settimana nel pomeriggio rimane chiuso e gli utenti debbono rivolgersi in ospedale per le visite dove trovano uno Psichiatra costretto a lavorare su 4 fronti: reparto, ambulatorio, pronto soccorso, consulenze in ospedale”.

 

 

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