L’ex sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, esponente del M5S, attacca il presidente della Regione e l’attuale primo cittadino di Augusta, Giuseppe Di Mare, dopo il loro no all’indicazione del Governo nazionale, in qualità di presidente dell’Autorità portuale della Sicilia orientale, di Alberto Chiovelli. Tra le motivazioni del rifiuto, come emerso nei giorni scorsi, la circostanza che lo stesso Chiovelli non abbia sangue siciliano.

L’affondo al sindaco di Augusta

Il primo affondo dell’esponente del M5S è per il sindaco di Augusta. “È davvero paradossale che un sindaco che si sceglie un consulente per l’ambiente proveniente e residente nel Nord Italia – Ave Vezzoli da Novara e non di Sicilia – poi accampi scuse davvero risibili davanti alla nomina da parte del Governo del presidente della Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale nella persona del dottor Alberto Chiovelli”.

L’attacco a Musumeci

Ne ha anche per il presidente della Regione, l’ex sindaco di Augusta, a proposito di scelte non “autoctone”. “Anche lui avrà dimenticato di aver nominato assessori Roberto Pierobon ‘siciliano’ di Padova e Vittorio Sgarbi eccellente professionalità, forse pensando che fosse nativo di Salemi” dice Cettina Di Pietro.

 

Gli interessi di Catania

Secondo Cettina Di Pietro, il no a Chiovelli rischia di spostare l’asse portante dell’Autorità portuale su Catania a scapito di Augusta. “Siamo curiosi invece di conoscere – dice l’ex sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro – chi sarebbe l’alto profilo proposto da lui e dai sindaci di destra che governano il nostro territorio. Magari ci proporrà un presidente che “spalmi” il traffico navale e, soprattutto, gli investimenti nel porto che più gli sta a cuore”.

“La posizione di chiusura assunta dall’asse sindaci-Regione assomiglia invece più a una battaglia di retroguardia per accaparrarsi una posizione che fa evidentemente gola e fa gioco a determinati rapporti di potere” aggiunge l’esponente del M5S.