“Va detto che accarezzo l’idea di far entrare Siracusa nell’Autorità portuale fin dal mio primo mandato. Il tema non è se opportuno far parte di questo organismo è fornire delle garanzie alla città di Siracusa”.

Lo afferma il sindaco di Siracusa nell’intervista rilasciata a BlogSicilia in merito all’ipotesi dell’ingresso di Siracusa nell’Autorità portuale del mare della Sicilia orientale. Perché si possa procedere, è necessario, sotto l’aspetto formale, una norma nazionale ma senza un consenso politico è una strada senza via di uscite. E le perplessità sono innanzitutto dell’amministrazione e naturalmente della sua guida, il sindaco.

Sindaco, quali sono queste garanzie?

La prima riguarda la sopravvivenza ed il rispetto per le attività produttive che sono nate liberamente attorno al Porto di Siracusa. La seconda garanzia afferisce al ruolo della mia città dentro l’Autorità portuale. Mi spiego meglio: voglio che abbia gli stessi diritti di voto di Augusta e Catania perché se questi mancassero Siracusa non avrebbe alcuna voce in capitolo nella programmazione.

Sindaco, spieghi meglio..

Non è una questione personale, perché ogni passo che io compio, specie in quest’ambito, si riverbererà nei prossimi anni, quando non sarò più sindaco, per cui la mia responsabilità è quella di tutelare al massimo la città. Non possiamo permetterci, ad esempio, che la programmazione sulle crociere, tanto per fare un esempio, si sposti su un porto piuttosto che su un altro, magari penalizzando proprio Siracusa, senza che il rappresentante della mia città possa incidere.

Quindi, cosa servirebbe?

La mia richiesta è di approvare una norma, tenuto conto anche dell’interessamento del parlamentare nazionale di FdI, Luca Cannata, che concede gli stessi diritti alla città, così come a quelle che si apprestano ad entrare in altre Autorità portuali. Allo stato attuale, nutro delle grosse perplessità, credo che sia un rischio per Siracusa entrare nelle attuali condizioni.

Non si fida, insomma…

Non è che non mi fida, purtroppo ci sono dei precedenti, come nel caso della Camera di Commercio o di altre vicende, legate alla sanità, in cui Siracusa, in relazione agli equilibri con la città di Catania, ha pagato dei prezzi elevati, per cui non consento che se ne paghino degli altri. Del resto, la questione del porto è un tema determinante per lo sviluppo del territorio.

I gettiti del Porto adesso finiscono tra lo Stato e la Regione..

E’ vero che, in caso di ingresso nell’Autorità portuale, il gettito legato ai porti, soprattutto quello di Santa Panagia, che produce circa 10 milioni di euro l’anno, finirebbe nella disponibilità della Governance dell’Adsp, ma la città non avrebbe possibilità di assumere decisioni.

Di Sarcina dice che sulle questioni generali, tra cui il bilancio, Siracusa deciderebbe…

Allora, voglio che sia nero su bianco e se c’è una norma, un provvedimento per cui sul bilancio è previsto che abbia la città voce in capitolo, votando, con lo stesso peso di Catania ed Augusta, me la si porti all’attenzione. Voglio dire che non sono contrario all’ingresso di Siracusa nell’Autorità portuale, anzi sono potenzialmente favorevole ma a determinate condizioni. Se ci fossero quelle garanzie da me esposte, il problema non si porebbe.

 

 

 

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