Gli  agenti della Squadra Mobile di Siracusa hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari
nei confronti di un uomo di 32 anni, ritenuto responsabile del danneggiamento, mediante l’esplosione di una bomba ai danni del  “bar Viola”, in corso Matteotti, in  Ortigia, avvenuta il 6 gennaio del 2021.

Lite al bar

Assai singolare è il “movente” della vicenda, ricostruito dagli inquirenti. Infatti, più che un atto intimidatorio riconducibile a fattori criminali di tipo estorsivo, l’esplosione del “bar viola” altro non è stata se non una ritorsione scaturita da futili motivi: un banale alterco verbale all’interno del locale, “vendicato” con il collocamento di un ordigno.

Arrestato per droga

All’atto della notifica, avvenuta nella scorsa mattinata  nell’abitazione del trentaduenne siracusano, ivi sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per altra causa, gli operatori di polizia hanno trovato il 32enne in possesso di stupefacente di vario tipo. E’ stato arrestato e condotto in carcere.

Le indagini

L’esplosione fu così violenta tanto che il personale di polizia scientifica non riuscì a recuperare nessun frammento di materiale riconducibile all’ordigno, poiché, completamente distrutto dall’esplosione. Fu solo con l’intervento del Nucleo Artificieri della Questura di Catania che si scoprì la potenzialità lesiva del manufatto, definito: “ordigno avente
una spiccata potenzialità offensiva ed il requisito della micidialità”.

L’esplosione dell’ordigno, verosimilmente un manufatto del tipo bomba carta, mandò in frantumi una delle porte
di ingresso del locale, danneggiando, altresì, sia il telaio in metallo che la soglia in marmo, nonché, le pareti ed il soffitto del locale, in più parti scheggiate dalla forza dirompente della detonazione.

Le telecamere

Grazie alle informazioni di alcuni testimoni ed ai filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti nell’area in cui avvenne l’esplosione,  hanno permesso di ricostruire tutte le fasi dell’intimidazione. Dopo alcuni giorni, venne abbandonata la pista del racket delle estorsioni, dopo che si venne a sapere di quel litigio scoppiato all’interno del bar di corso Matteotti.