C’è un’immagine in mano alla polizia sull’attentato al bar Viola, il locale di Ortigia, il centro storico di Siracusa, danneggiato da una bomba. Alcuni frammenti presi dalle telecamere di sicurezza hanno svelato la presenza di un uomo in sella ad uno scooter.

Potrebbe essere l’autore dell’avvertimento ai danni del proprietario, attorno al quale si è creato un cordone di solidarietà, come testimoniato dal fatto che, nelle ore successive all’esplosione, via social è stato organizzato un caffè solidale.

All’iniziativa hanno preso parte esponenti politici, tra cui la parlamentare nazionale di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, e rappresentanti di categoria e delle associazioni antiracket.

Le piste

Sebbene il pensiero, legato all’intimidazione, sia immediatamente andato al racket delle estorsioni, la pista riconducibile al pizzo non è l’unica presa in considerazione dagli agenti della Squadra mobile. Anzi, gli inquirenti stanno lavorando su altre ipotesi, tra cui una vendetta, maturata nella sfera privata o professionale ma in questo caso la platea dei destinatari del messaggio inquietante è vasta.

Nel “mazzo” non c’è solo il proprietario del bar ma anche le persone che ci lavorano, i quali, magari inconsapevolmente, potrebbero aver scatenato una reazione furante da parte di qualcuno. Questo non vuol dire che la pista del racket è debole, tutt’altro, ma vanno considerati tanti fattori, tra cui l’emergenza sanitaria.

Nella tesi degli inquirenti, gli affari per tutte le attività commerciali sono precipitati, soprattutto per chi lavora nel campo della ristorazione e della somministrazione, penalizzati due volte: da un lato dal crollo del turismo, dall’altro dalle restrizioni, legate agli ingressi nei locali. Insomma, soldi ne girano pochi, dunque per i signori del pizzo arraffare soldi dai commercianti sarebbe come mungere una mucca senza latte.

Le immagini con quell’uomo in sella ad uno scooter sono determinante ai fini delle indagini: identificarlo vorrebbe dire comprendere la chiave di lettura dell’avvertimento.

Sos Impresa

Al caffè solidale di due giorni fa, ha preso parte uno storico leader della lotta al racket, Mauro Magnano, peraltro destinatario negli anni scorsi di violente intimidazioni. Adesso ricopre il ruolo di dirigente nazionale della Federazione Sos Impresa: “Siamo vicini a tutti gli imprenditori ed al proprietario del bar Viola che sta reagendo con un atteggiamento positivo a questa che sembra essere una chiara intimidazione. Anche se non sembra ci siano state precise richieste molto spesso si agisce in questo modo per dare un messaggio agli altri titolari di attività commerciali ella zona. Posso solo dire che come Sos Impresa daremo tutto il nostro sostegno se sarà necessario”.