• Reazione del titolare del bar danneggiato da una bomba
  • Ha aperto il locale poche ore l’intimidazione ed ha lanciato un messaggio di forza
  • Le indagini sul clan Santa Panagia ma in campo ci sono altre ipotesi

Nelle ore successive all’esplosione della bomba davanti al suo bar, tra sabato e domenica notte, il proprietario ha deciso di aprire ai suoi clienti. E come segno dimostrativo ha sistemato sulla porta di ingresso del locale, ricavato in viale Santa Panagia, dei fogli con un messaggio chiaro: restiamo aperti nonostante le cattiverie.

Una reazione forte agli autori ed ai possibili mandanti dell’avvertimento su cui sono al lavoro i carabinieri del comando provinciale di Siracusa ma, allo stato, non filtra nulla sulla chiave di lettura dell’intimidazione. Naturalmente, per gli inquirenti, “ogni ipotesi è al vaglio”, tra cui quella del racket delle estorsioni.

Il clan Santa Panagia

Oltre ad essere di fronte al Tribunale di Siracusa, il bar Elite ricade nel territorio del clan Santa Panagia, che controlla le attività illecite, dalle estorsioni alla droga. Dalle relazioni degli inquirenti, la cosca, ormai fusa con Bottaro-Attanasio, non ha la forza di un tempo ma ha ancora figure chiave nella sua organizzazione, per cui i militari starebbero verificando se la pista del pizzo ha una sua concretezza.

La bomba alla macelleria

Poco più di un anno fa, nel giugno del 2020, una bomba fu fatta esplodere contro una macelleria, anche questa in viale Santa Panagia. I due episodi hanno delle analogie: la prima è la zona, la seconda è il modus operandi dell’avvertimento, entrambi con un ordigno rudimentale. Forse è troppo poco per legare i due fatti, peraltro avvenuti a distanza di tempo ma qualcosa è.

Il linguaggio delle bombe

Nei mesi scorsi, ma in un’altra zona, l’esplosione di una bomba danneggiò una tabaccheria in via Piave, nel quartiere della Borgata. Quest’area della città, è anch’essa territorio di un clan, denominato Borgata, i cui esponenti principali sono sotto processo per droga ed estorsioni.

Segno distintivo delle cosche

La circostanza che sia stato usato un ordigno, farebbe pensare che le organizzazioni criminali, quelle più strutturate, come Santa Panagia e Borgata, abbiano scelto le bombe per “parlare”. Un segno distintivo, insomma, rispetto ad altri avvertimenti, come gli incendi, che, di recente,  sono stati appiccati contro un negozio di abbigliamento, in corso Gelone, ed un ristorante, ad Ortigia, il centro storico di Siracusa.

Le altre ipotesi

Naturalmente, in campo ci sono altre piste, come quella di una vendetta o una ritorsione ai danni del titolare del bar Elite. L’esito delle indagini potrebbe avere una forte spinta dalla testimonianza della vittima ma su questo aspetto le forze dell’ordine fanno calare il silenzio.

Articoli correlati