La polizia  ha identificato e bloccato l’autore dell’esplosione di una bomba carta contro un condominio situato ad Augusta, nel Siracusano. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, l’uomo, per vendicarsi contro una donna, presumibilmente la sua ex compagna o una donna di cui sarebbe invaghito, avrebbe lanciato l’ordigno artigianale contro una condotta della palazzina ma, per fortuna, non ci sono state conseguenze.

Non risultano danni alla struttura né sono rimaste ferite delle persone, come emerso al termine dei sopralluoghi ma gli agenti del commissariato di Augusta, nel corso degli accertamenti, hanno nutrito dei sospetti sull’autore di quel che sembra essere un avvertimento: la sua posizione è al vaglio degli inquirenti.

Un episodio più o meno analogo è accaduto a Siracusa nel luglio scorso quando un 41enne sistemò un pacco bomba, poi svelatosi finto, in n una palazzina in via Algeri, nella zona nord di Siracusa. Secondo gli inquirenti, al comando del dirigente Gabriele Presti,  il quarantunenne avrebbe voluto intimidire una donna e così avrebbe allestito quel finto ordigno, chiuso in una scatola di scarpe, dal quale fuoriusciva un cavo elettrico, e sistemato davanti all’ingresso dell’immobile. Il nucleo artificieri della Questura di Catania fece brillare il pacco scoprendo che si trattava di una finzione in quanto venne trovata una batteria di una motocicletta. I residenti della palazzina, per ragioni di sicurezza, furono costretti all’evacuazione.

Secondo la polizia, l’uomo avrebbe molestato la ex per ingenerare “timore per l’incolumità propria, e un grave stato d’ansia costringendo” lei e i familiari  a modificare le abitudini di vita. Agati avrebbe inviato “innumerevoli messaggi a contenuto aggressivo; depositato sul parabrezza dell’autovettura in uso all’ ex convivente una bottiglia contenente liquido infiammabile; collocato davanti la porta dell’abitazione della donna una scatola di scarpe, a simulazione di un pacco esplosivo; ed infine si  sarebbe appostato davanti il luogo di lavoro della donna, minacciando ed inseguendo lei e i parenti”.

 

 

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