- Arrestato il responsabile di una intimidazione ai danni di un dipendente comunale di Augusta
- Un 29enne ha fatto esplodere una bomba carta contro la casa della vittima
- Il dipendente accusato dal giovane di aver trasferito la sua fidanzata in una comunità per minori
- La vittima aveva solo eseguito un provvedimento del tribunale dei minori
E’ ritenuto il responsabile dell’esplosione contro la porta di ingresso di un appartamento in via Millo, ad Augusta, un ventinovenne, Filippo Alessandro Grasso, 29 anni, tratto in arresto dagli agenti del commissariato di polizia. Il giovane, augustano, ai domiciliari e con il braccialetto elettronico, è stato raggiunto da un’ordinanza di arresto per detenzione di materiale esplodente e danneggiamento aggravato, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa.
La vicenda
Secondo la tesi del Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino e del sostituto Carlo Enea Parodi, il ventinovenne, nella giornata del 30 dicembre, avrebbe sistemato e fatto esplodere una bomba carta contro la porta di ingresso di una palazzina in via Millo, ad Augusta. La deflagrazione danneggiò la porta blindata, provocando anche la frantumazione dei vetri delle finestre del condominio.
La svolta
Le indagini, condotte dal dirigente Guglielmo La Magna, hanno svelato che il destinatario dell’intimidazione è un dipendente comunale, il quale, nei giorni precedenti, delegato dal tribunale dei minori, aveva accompagnato una giovane, la fidanzata del ventinovenne, in una comunità. L’indagato, nella tesi dell’accusa, avrebbe ritenuto responsabile l’impiegato del Comune e così avrebbe deciso di punirlo con quell’avvertimento.
Un caso a Siracusa
Ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione Domenico Agati, 41 anni, siracusano, arrestato dalla polizia con l’accusa di minacce ed atti persecutori nei confronti dell’ex compagna e dei parenti di quest’ultima. L’uomo, difeso dall’avvocato Antonio Meduri, è ai domiciliari, come disposto dal gip del tribunale di Siracusa. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, il quarantunenne, il 5 luglio scorso, piazzò una bomba, poi svelatosi finta, chiusa in una scatola di scarpe, dal quale fuoriusciva un cavo elettrico, e sistemato davanti all’ingresso dell’immobile. L’obiettivo sarebbe stato di intimidire la sua ex compagna per via di una separazione poco digerita.
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