Era stato arrestato, nei giorni scorsi, dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa perché trovato in possesso di tre bombe carta e la Procura aveva disposto per lui la permanenza in carcere, in una cella del penitenziario di contrada Cavadonna.
La detenzione è durata lo spazio di qualche ora, il giudice per le indagini preliminari, al termine dell’udienza di convalida della misura cautelare, ha rimesso in libertà Samuele Mancarella, 27 anni, difeso dall’avvocato Junio Celesti.
Secondo quanto emerso nella ricostruzione della polizia, quanto rinvenuto nell’appartamento del giovane, è materiale pericoloso e soprattutto esplosivo: le tre bombe carte, indicate così dalla Questura di Siracusa, hanno un peso di 150 grammi ciascuno.
Il 27enne ha anche fornito la sua versione durante l’interrogatorio avvenuto al palazzo di giustizia nella giornata di ieri ed al giudice ha spiegato di averle comprate in un negozio gestito da imprenditori cinesi.
Insomma, stando al ragionamento del giovane si tratta di materiale acquistabile in un negozio, per cui non ci sarebbe nulla di artigianale. In ogni caso, quei tre esplosivi sono stati affidati al nucleo Artificieri di Catania per la loro distruzione.
Il pm della Procura di Siracusa, nella stessa udienza davanti al giudice per le indagini preliminari, si è pronunciato per la conferma della misura cautelare in carcere ma il giudice, pur convalidando l’arresto, ha disposto l’immediata scarcerazione del 27enne, che risulta, comunque, indagato.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa , Salvatore Palmeri, ha rimesso in libertà Andrea Zappulla, 30 anni, di Sortino, arrestato dai carabinieri nel gennaio scorso con l’accusa di tentato omicidio aggravato.
L’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, era ai domiciliari, dopo che era stato in carcere, ed ora ha l’obbligo di dimora a Sortino ed il divieto di avvicinamento alla vittima.
Il pm della Procura di Siracusa ha già chiesto il rinvio a giudizio per Zappulla e Gianpiero Pandolfo, coinvolti entrambi nell’agguato ai danni di Antonello Zammataro Costanzo.