E’ stato identificato da un tatuaggio che non è sfuggito ai poliziotti di Siracusa durante la scansione delle immagini delle telecamere di sicurezza di una gioielleria, a Siracusa, in cui nel dicembre scorso si è consumata una rapina. E’ stato arrestato Vittorio Piazzese, 36 anni, disoccupato, di Pachino, con precedenti penali, destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa ed eseguita dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, al comando del dirigente Gabriele Presti.

 

L’uomo era ai domiciliari e si sarebbe liberato del braccialetto elettronico per compiere il colpo: dopo essere salito in macchina si sarebbe recato a Siracusa, scegliendo quella gioielleria e dopo esserci entrato, per qualche minuto, si sarebbe guardato intorno, sembrando un cliente che avrebbe voluto fare acquisti. Poco dopo, avrebbe estratto un grosso coltello  e lo avrebbe puntato più volte con il titolare del negozio. Oltre a prelevare i preziosi, per un valore commerciale di oltre 12 mila euro, avrebbe preso dalla tasca della vittima un centinaia di euro ed a quel punto è scappato.

Dopo la denuncia della vittima, gli agenti della Squadra mobile, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa, hanno avviato le indagini che si avvalse dei filmati delle telecamere di sorveglianza della gioielleria. L’uomo è stato riconosciuto da un tatuaggio da un poliziotto in servizio al commissariato di Pachino, che conosce abbastanza bene Vittorio Piazzese: con un mandato di cattura in mano, gli agenti si sono presentati nella sua abitazione e lo hanno accompagnato in carcere, in una cella del penitenziario di contrada Cavadonna, alla periferia sud di Siracusa.

 

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