Sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso tre lentinesi, F.V., di 38 anni, L. D. , di 30 anni, e a P.G. , di 33 anni, a cui la polizia ha notificato gli avvisi di conclusione indagini. Secondo la ricostruzione dei magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania, gli indagati sarebbero stati al soldo del clan Nardo di Lentini, la cosca che gestisce ogni attività illecita nella zona nord del Siracusano e legata da un patto di alleanza con i Santapaola di Catania.

Per gli inquirenti, gli indagati si sarebbero resi responsabili   di danneggiamento, incendio e minacce allo scopo di spillare soldi da cedere alla cosca, di cui farebbero parte. Da quanto emerge nelle indagini dei magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania, le vittime non sono commercianti o titolari di aziende imprenditoriali ma persone che il gruppo avrebbe preso di mira ma sulla cui identità è stato fatto calare il silenzio per motivi di sicurezza. E per convincerli che facevano sul serio, gli indagati, nella tesi degli agenti del commissariato di polizia di Augusta, al comando del dirigente Guglielmo La Magna, avrebbero danneggiato le loro auto.

I mezzi erano stati dati alle fiamme dopo averli cosparsi di liquido infiammabile: i fatti si sono verificati non solo a Lentini, la città di origine degli indagati, ma anche ad Augusta, anch’esso territorio del clan Nardo di Lentini, come testimoniato da tante inchieste antimafia condotte dai magistrati della Procura distrettuale di Catania. Gli inquirenti sono arrivati ai tre  nell’ambito di una indagine più complessa degli stessi inquirenti:”Ai tre è stato contestato un tentativo di estorsione aggravato dal metodo mafioso, ed il solo F. V. è accusato anche di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti e di detenzione illegale di un fucile e di una pistola con matricole abrase” fanno sapere dalla Questura di Siracusa.