Fanno discutere le parole di Mario Lazzaro, presidente del Cipa, il Consorzio industriale per la protezione dell’ambiente di Siracusa che compie il monitoraggio sulla qualità dell’aria. “Durante la pandemia (le misurazioni fanno riferimento al periodo gennaio-aprile) è stato rilevato un contenimento delle concentrazioni di NOx (Ossidi di Azoto) e di Benzene. Contenimento maggiori nei centri a più intenso traffico. “Per gli ossidi di azoto (NOx), il traffico costituisce il fattore causa determinante, le concentrazioni si sono ridotte, da gennaio ad aprile del 40-45%. Gli scostamenti sono stati più evidenti nelle stazioni San Focà (da 16 a 7 microgrammi per metro cubo) e di Belvedere (da 13 a 5 microgrammi per metro cubo) più prossime ai centri abitati. Si tratta di riduzioni dovute alla forte contrazione del traffico veicolare. E’ comunque un dato assodato che negli ultimi cinque anni le medie annuali degli Ossidi di Azoto viaggiano ben al di sotto dei limiti prescritti”, spiegano gli specialisti del Cipa”. Una ricostruzione contestata dagli ambientalisti ed è Giuseppe Patti a scagliarsi contro il Cipa.

“Trovo personalmente assurde le dichiarazioni del Cipa, che occorre ricordarlo è una contraddizione in termini, in quanto il controllore non può coincidere con il controllato. La foto dell’Ente spaziale europeo del satellite Copernico dice molto di più delle inutili parole del Consorzio industriale protezione ambientale. Ci voglio fare credere che ”grazie alla riduzione del traffico veicolare e niente di più” si è ottenuto una riduzione degli inquinanti. Infatti parliamo delle zone di Scala Greca e Belvedere, a Siracusa. Perché se avessero pubblicato i dati di Marcellino o di San Cusumano cosa sarebbe emerso? Sono due mesi che fanno quello che vogliono, aumentano portate e aprono cloache. I nasi dei cittadini di Augusta, Melilli, Priolo e Siracusa non contano nulla? Il sistema “Nose” ha registrato in questi mesi di lockdown impennate dei “fastidi” odorigeni nella zona del petrolchimico più grande d’Europa. Cosa è successo ad aprile in Versalis? Per non parlare di quello che è successo in Sonatrach. Per non parlare dei “fuori servizio” della Lukoil eventi imprevisti, ma che in ogni caso hanno causato un aumento degli inquinanti in atmosfera. Insomma se ne sono approfittati un po’ tutti e si evince in ogni caso che il 50% dell’inquinamento nel quadrilatero industriale è causato dal polo petrolchimico”.