Istituire 5 Camere di commercio in Sicilia ed interrompere le procedure di vendita dell’aeroporto di Catania. E’ la richiesta avanzata dalla Confcommercio Siracusa in merito alla riorganizzazione del sistema camerale al centro di uno scontro politico.  Il presidente dell’associazione, Elio Piscitello, in vista dell’incontro organizzato dall’assessore regionale alle Attività produttive, Girolamo Turano, ha lanciato un appello a tutte le parti per una soluzione condivisa.

5 Camere di commercio in Sicilia

“Entro il 31 dicembre il Presidente della Regione – dice Piscitello – deve presentare una proposta di riorganizzazione del sistema Camerale. Facciamo in modo che questa sia una proposta condivisa da tutti. Si chieda, senza subordinate, l’istituzione di una quinta Camera di Commercio in Sicilia, al fine di consentire la creazione di autonome circoscrizioni camerali per le tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) e di poter suddividere le altre sei provincie in ulteriori due circoscrizioni, omogenee per numero e tipologie d’imprese.

Bloccare vendita aeroporto di Catania

L’altra proposta del presidente della Camera di commercio di Siracusa è il congelamento “delle procedure di vendita dell’aeroporto di Catania, delegando al Presidente della Regione il compito di avviare un ampio confronto sull’organizzazione del sistema aeroportuale siciliano e sull’utilità di mettere in vendita ad operatori privati quote di maggioranza o controllo delle società di gestione”.

Lo scontro sulla privatizzazione dello scalo catanese

In effetti, la vera partita attorno al riordino delle Camere di Commercio si gioca sul futuro degli aeroporti, in particolare quello di Catania ed a cascata Comiso, nel Ragusano.

E sull’aeroporto catanese, leader nel Sud Italia con circa 10 milioni di passeggeri annui, ci sono già gli appetiti di grossi gruppi, come Atlantia, ed altri investitori internazionali, che controllano altri scali italiani,  tra cui Napoli, Milano e Venezia.

La posizione “siracusana”

La parlamentare nazionale siracusana, Stefania Prestigiacomo, è capo cordata di uno schieramento che vuole sganciare le Camere di Commercio di Siracusa e Ragusa da Catania per essere inserite in un unico calderone con Agrigento, Trapani e Caltanissetta. Una situazione che creerebbe un po’ di problemi alla Sac  Spa di Catania, gestore dell’aeroporto di Catania, che punta alla privatizzazione dello scalo con la cessione del 50 per cento delle azioni.

Il pacchetto societario

Nel pacchetto societario, l’ormai ex Supercamera  detiene il 61,22% delle azioni, poi ci sono tutte con il 12,24% la Città metropolitana di Catania, rappresentata dal sindaco Salvo Pogliese, l’Irsap di Palermo, il Libero consorzio di Siracusa ed il Comune di Catania. La quota siracusana e ragusana della Camera di Commercio, nelle intenzioni della cordata Prestigiacomo, dovrebbe sganciarsi da quella catanese, che perderebbe, così, una buona fetta. Da qui lo scontro politico.

Le ragioni di Confcommercio

La proposta di congelamento della vendita dello scalo consentirebbe, nella intenzioni della Confcommercio Siracusa,  di poter trovare un accordo che accontenti tutti.

“Questa è l’unica soluzione che potrebbe trovare tutti d’accordo e risolvere gli innumerevoli problemi organizzativi e di rappresentatività dei territori minori e delle diverse associazioni di categoria che hanno compromesso il buon esito dei precedenti accorpamenti in Sicilia” dice Piscitello.

 

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