“Una cosa importante che farò è dare  ad ogni cittadino residente a Priolo 500 litri di benzina l’anno, con un intervento da parte del Comune”. E’ la frase pronunciata da Pippo Gianni, candidato a sindaco di Priolo, nel corso di una trasmissione, “Politicamente Blackie” andata in onda nelle ore scorse sui social, che sta creando moltissime polemiche.

I problemi giudiziari di Gianni

“Facciamo le accise al contrario: visto che la zona industriale prende e non dà nulla, il Comune interverrà, dopo aver fatto una valutazione con gli avvocati, anche perché vorrei evitare altri problemi” aggiunge lo stesso Pippo Gianni, alludendo alla sua vicenda giudiziaria, culminata, nell’ottobre scorso, con il suo arresto mentre ricopriva la carica di sindaco, disposto dal gip del Tribunale di Siracusa in merito all’inchiesta della Procura di Siracusa su un presunto caso di tentata concussione. Gianni è stato poi rimesso in libertà dopo le sue dimissioni da capo dell’amministrazione di Priolo.

Le accuse dei pm e la difesa di Gianni

In particolare, secondo la tesi dell’accusa, Gianni avrebbe esercitato pressioni a due aziende del Petrolchimico per ottenere assunzioni e commesse. Una ricostruzione contestata da Gianni, che ha sempre spiegato di non aver mai minacciato i vertici dei colossi industriali, rivendicando, invece, la sua azione politica, votata alla difesa del territorio.

La strategicità di Priolo

Nonostante il processo, che è già iniziato, Gianni ha deciso di correre per tornare a ricoprire il ruolo di sindaco di Priolo, Comune strategico nel Siracusano per via della presenza del Petrolchimico.

Le due raffinerie Isab Lukoil si trovano in questo piccolo Comune e tutt’ora sono in corso le trattative per la definizione del passaggio di proprietà dalla Litasco, società italo svizzera, orbitante nella sfera del colosso Lukoil e Goi Energy, il fondo con sede a Cipro. Nelle prossime ore è atteso il closing.