- Nuova picconata alla candidatura di Siracusa come Capitale della cultura
- L’affondo è dell’ex assessore di Siracusa, Fabio Moschella
- Nel mirino l’assessore alla Cultura accusato di politicizzare questa iniziativa
- Nei giorni scorsi, un affondo era stato inflitto dal deputato Ars della Lega Cafeo
Un’altra picconata, dopo quella del parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo, è stata inflitta alla candidatura di Siracusa come Capitale italiana della cultura, promossa dall’amministrazione, in particolare dall’assessore Fabio Granata, uno degli esponenti più influenti della giunta del sindaco Italia.
L’affondo dell’ex assessore Moschella
Ad attaccare l’ex parlamentare nazionale, è Fabio Moschella, ex candidato a sindaco di Siracusa nel 2018 che, però, nel turno di ballottaggio sostenne Italia nella sfida con Ezechia Paolo Reale, alfiere del Centrodestra. “Fabio Granata, con la sua dichiarazione sul Terzo polo, all’indomani del Comitato per Siracusa capitale della cultura, ha commesso un irrimediabile errore di grammatica politica, da matita blu”.
Il Patto per la città rilanciato da Granata
Moschella aderì, insieme ad altri candidati sconfitti al primo turno, tra cui Granata e Giovanni Randazzo, al cosiddetto Patto per la città, diventando assessore di Italia salvo poi dimettersi. Nei giorni scorsi, si è insediato il Comitato per Siracusa Capitale italiana della Cultura 2024 ma nelle ore successive Fabio Granata ha rilanciato il Patto per la città in vista delle elezioni del 2023, definendolo alternativo al Centrodestra ed al Centrosinistra.
“Sindaco indebolito”
Nell’analisi politica di Moschella, la scommessa sul Terzo polo di Granata in concomitanza con la candidatura di Siracusa come Capitale della cultura, “ha rotto il clima di coesione politica che si era determinato nell’incontro del Vermexio alla presenza di Federculture e Civita”. Inoltre, “ha ricompattato il centro sinistra e il centro destra, in indebolito la ricandidatura del sindaco uscente, e riproposto lo scenario di un consiglio comunale ostile, presente e futuro” aggiunge l’ex assessore Fabio Moschella. Che conclude: “In questo modo, Granata ha inviato al ministro della cultura Franceschini un messaggio particolarmente insidioso”.
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