E’ stato presentato un esposto alla Procura di Siracusa in merito alle autorizzazioni rilasciate per i concerti di musica pop che si terranno questa estate al Teatro greco di Siracusa.

L’esposto in Procura

L’iniziativa è dell’ambientalista Peppe Patti, ex presidente del Wwf Siracusa, per cui occorre  “verificare la correttezza degli atti amministrativi relativi al rilascio delle concessioni per l’organizzazione dei concerti di musica pop al Teatro Greco di Siracusa, nei mesi estivi del 2023”.

La stagione dei concerti al Teatro greco

Al Teatro greco ci saranno spettacoli di spessore internazionale: i Negramaro, per festeggiare i 20 anni di carriera, si esibiranno per tre giorni e lo stesso faranno alle Terme di Caracalla, a Roma, ed all’Arena di Verona.

Le star della musica italiana

Ci saranno altre star della musica nell’antica cavea, come Giorgia, Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Antonello Venditti, Biagio Antonacci, Carmen Consoli, Zucchero ed il Volo.

Il no dell’esperto ai concerti

Sull’inopportunità di eventi del genere nell’antica cavea si era già espresso un anno fa il professore Lorenzo Lazzarini dell’Università di Venezia che ritiene il Teatro greco “cariato e alveolato” e queste considerazioni sono state inserite nella denuncia di Patti, il quale chiede anche se “se la copertura del Teatro Greco può procurare un danno oggettivo alla struttura in pietra del colle Temenite, per un tempo cosi prolungato”. Contro i concerti si è anche schierato il Comitato tutela Teatro greco.

Il ruolo della Commissione anfiteatro Sicilia

Un altro nodo, fatto emergere da Patti, è quello legato all’istituzione della Commissione di Valutazione, voluta dal Governo Musumeci, per stabilire la compatibilità degli eventi al Teatro greco anche se ” manca totalmente una figura competente nella tutela dei beni, come prevede la legge” aggiunte Patti.

Le responsabilità del sindaco

“Si palesano dunque le responsabilità politiche nella vicenda degli degli spettacoli pop nei luoghi di maggior pregio del nostro patrimonio culturale: non è più responsabilità dell’assessore ai beni culturali regionale, ma diventa responsabilità oggettiva anche del Sindaco che li ospita nel proprio territorio” conclude Patti.

 

 

 

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