“Non si eseguono tamponi a Siracusa ma come mi ha spiegato l’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, si tratta di un problema nazionale che riguarda la penuria dei reagenti”. Lo ha detto il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, dopo le tante segnalazioni arrivate sul suo telefonino e sulla pagina Facebook ma al tempo stesso il capo dell’amministrazione della città aretusea ha avuto segnali di apertura dalla Regione, in merito all’utilizzo di altri laboratori privati nel Siracusano (per il momento ne è stato previsto uno ad Avola) che possano snellire il lavoro dell’esame dei tamponi ma solo quando la vicenda dei reagenti sarà risolta. Lo stesso sindaco sostiene che si sta provando a trovare delle nuove tipologie di tamponi in modo da superare questo problema dei reagenti.

“Occorre risolvere il problema – dice il sindaco di Siracusa, Francesco Italia – perché ci sono persone che attendono di capire se hanno contratto il coronavirus. Vivono in una situazione di limbo ed il rischio della promiscuità è alto”.

Frattanto, si sono insediati i componenti del Covid team, incaricato dalla Regione di gestire l’emergenza coronavirus nelle strutture ospedaliere dopo il pasticcio al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I con la positività di tre medici, tra cui il primario, che hanno scatenato una bufera sulle procedure adottate dall’azienda. “Sono tre professionisti di grande esperienza – spiega il sindaco di Siracusa, Francesco Italia – e siamo certi che sapranno affrontare questa emergenza”.