E’ ormai un focolaio il carcere di Augusta dove il numero di detenuti positivi è salito a 26. Il dato, però, non tiene conto degli agenti della Polizia penitenziaria e quando saranno completati i tamponi il quadro sarà più chiaro. Sono 4 le sezioni della struttura che sono in isolamento.
La preoccupazione dei sindacati
“Siamo in piena quarta ondata ed in assenza di provvedimenti – dice Sebastiano Bongiovanni, dirigente nazionale del Sippe – si rischia il collasso. A tutto questo poi si aggiungono problemi atavici come il sovraffollamento e l’esiguità di personale di polizia penitenziaria, elementi peggiorativi di una situazione ormai incancrenita da tempo”.
Tamponi per tutti
Il dirigente nazionale del Sippe chiede che vengano sottoposti ai tamponi tutti gli agenti di Polizia penitenziaria ed il personale civile “a tutela dell’ordine pubblico interno e della salute. In questa struttura, parecchi detenuti
sono risultati positivi al Covid. In assenza di adeguati riscontri saremo costretti, nostro malgrado, a
doverci rivolgere alle competenti autorità” aggiunge Sebastiano Bongiovanni, dirigente nazionale del Sippe.
Visite con il certificato verde
Da giorni anche per far visita ai parenti carcerati servirà esibire il green pass. Un provvedimento che, però, non servirà ad “arginare lo tsunami di contagi nelle carceri” come sottolinea la segreteria generale della sigla Uilpa Polizia penitenziaria Sicilia.
L’anomalia degli avvocati
Come spiega il Sippe, mentre gli avvocati non sono tenuti ad esibire “il Green pass per l’accesso in carcere” sono obbligati a farlo “nei tribunali”.
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