Un cancelliere del tribunale di Siracusa è risultato positivo al Covid19. La scoperta è di qualche giorno fa dopo l’esecuzione del tampone, frattanto il presidente del tribunale ha disposto la sanificazione del locale presso cui è in servizio il dipendente del palazzo di giustizia di viale Santa Panagia. Contestualmente, il personale giudiziario che è entrato in contatto con lui ha già compiuto i test nella sede dell’Asp e sembrerebbe che gli esiti siano buoni mentre sarebbe risultata positiva una familiare del cancelliere.

Frattanto, sono 1.122 i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia su 7.497 tamponi processati. Le vittime sono 28 nelle ultime 24 ore che portano i morti a 2.420 dall’inizio della pandemia.

I positivi sono 34.347 con un aumento di 479 attuali positivi. Negli ospedali i ricoveri sono 1249, 9 in più rispetto a ieri, mentre i ricoveri in regime ordinario sono 1073, 4 in più rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 176, 5 in più rispetto a ieri. I guariti sono 615.

La distribuzione nelle province vede Catania 319, Palermo 223, Messina 171, Trapani 129,  Siracusa 107, Agrigento 63, Caltanissetta 55,  Ragusa 54, Enna 1.

In merito alla situazione del paese, si registra una lenta decrescita della curva del contagio, ma con l‘Rt in aumento e – nel primo bollettino del 2021 – il tasso di positività al 14,1%, ancora in crescita. Con questi dati una parte del Paese, allo scadere del decreto di Natale, il 6 gennaio, potrebbe finire nuovamente in zona rossa o arancione: a rischiare per ora sono soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, che secondo l’ultimo report Iss hanno superato il valore 1 di Rt e che potrebbero essere collocate nella lista dei territori sottoposti a maggiori restrizioni. Molto vicine a quella soglia ci sono anche Puglia, Basilicata e Lombardia. La Sicilia non è fra le Regioni a rischio nonostante l’indice Rt a 0,93 (nella esatta media Paese) e il ritorno alla crescita del contagio.

Attualmente è previsto che, dopo il decreto, le Regioni tornino alla fascia di colore assegnata prima del lockdown natalizio, cioè tutte gialle (tranne l’Abruzzo arancione), ma l’andamento del contagio non rende scontato che sia così.