Ci sono delle ragioni per cui gli ospedali siciliani si stanno riempiendo di pazienti affetti da Covid19. Per un medico siracusano, che opera in una struttura sanitaria di un capoluogo siciliano, i fattori sono soprattutto due, sulla scorta della sua esperienza professionale.

Pazienti No Vax

“In ospedale – racconta il medico siracusano – registriamo un alto tasso di pazienti che hanno deciso di non sottoporsi al vaccino, i famigerati No Vax”.

Pazienti con copertura vaccinale scaduta

L’altra categoria di pazienti presente in modo sensibile in ospedale è quella a cui è scaduta la copertura del vaccino. “Abbiamo registrato questa tipologia di paziente – dice il medico siracusano – e questo dato, insieme a quello dei No Vax, ci dice quanto il vaccino sia fondamentale per evitare i ricoveri in ospedale”.

La corsa in ospedale

Secondo l’esperienza del medico siracusano, siamo, ormai, in piena isteria, in quanto ci sono persone che, “sebbene abbiano sintomi leggerissimi si recano in ospedale e scoperta la loro positività subiscono il ricovero”.

Penalizzati i pazienti No Covid19

Le conseguenze ricadono sui pazienti No Covid19 che rischiano seriamente di non essere curati, infatti i tagli dei reparti negli ospedali siciliani sono sotto gli occhi di tutti.

Taglio nei reparti No Covid19

Nel Siracusano, ci sono alcuni esempi, come la sospensione di Medicina all’ospedale di Lentini o la riduzione dei posti letti, 5 in tutto, al Di Maria di Avola, allo scopo di infoltire di risorse il Trigona di Noto per l’area Covid19.

Ricoveri in crescita, 81 ingressi in terapia intensiva

Secondo l’Ufficio statistica di Palermo, i ricoverati sono 1261, di cui 138 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana precedente sono aumentati di 343 unità (i ricoverati in terapia intensiva sono aumentati di 31 unità). Nella settimana appena conclusa si sono registrati 81 nuovi ingressi in terapia intensiva (il 42,1% in più rispetto ai 57 della settimana precedente).

I ricoverati complessivamente rappresentano l’1,1% degli attuali positivi (i ricoverati in terapia intensiva lo 0,1%).

 

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