“Come non detto. I due anni trascorsi dall’inizio della pandemia, che ci aveva presi tutti alla sprovvista, per i nostri governanti regionali a quanto pare non sono passati – dichiara Lucia Pinsone, responsabile sanità Udc della provincia di Messina – Messina oggi registra 1.575 positivi, 774,6 ogni centomila abitanti, quando la soglia, lo ricordiamo, è di 50, mentre i posti letto destinati ai pazienti Covid stanno per esaurirsi”.
“Ospedali da campo a Palermo”
“Non va meglio a Palermo, dove siamo arrivati all’assurdo della realizzazione di ospedali da campo di fronte agli ospedali veri, ‘punti medici avanzati’ in tensostruttura, li chiamano, ma sono pannicelli caldi per un incommentabile disorganizzazione”, aggiunge Pinsone.
“Quarta ondata, ingenuità nel Paese delle meraviglie”
Per l’esponente dell’Udc, “Evidentemente la quarta ondata è arrivata improvvisa davanti agli occhi ingenui di Presidente e Assessore del Paese delle Meraviglie, che mai si sarebbero aspettati un’impennata di casi, il blocco dei tracciamenti e le file per i tamponi e perfino per i vaccini, per non parlare di quelle delle ambulanze, bloccate per ore all’ingresso degli ospedali”.
“Sarebbe facile chiedere le dimissioni”
“Sarebbe facile – prosegue Pinsone – chiederne le dimissioni, ma l’interesse dei siciliani è tutt’altro che politico: piuttosto si sveglino, corrano ai ripari, – conclude Pinsone – mobilitino tutte le forze istituzionali e private disponibili e comincino a dare risposte concrete a tutti noi. Non ci bastano le zone variopinte a cui si sono limitati fin qui”.
L’attacco di Lupo (PD)
Un attacco che fa il paio a quello lanciato oggi dal capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo: “Dopo due anni di pandemia, in Sicilia siamo arrivati agli ospedali da campo: è la conferma del fallimento del governo regionale guidato da Musumeci che, non solo nella gestione della sanità, continua a dimostrare limiti imbarazzanti”, ha dichiarato l’esponente dem.
“La notizia della protesta delle ambulanze a Palermo e delle tensostrutture installate in diversi ospedali dell’isola, ha fatto il giro d’Italia – aggiunge Lupo – e come se non bastasse ci sono le Usca in tilt, sindaci senza sostegno né strumenti per evitare la zona arancione nei loro comuni, migliaia di siciliani in casa in attesa di poter fare un tampone, medici di famiglia sotto pressione”.
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