• Scomparse le code e gli assembramenti all’Hub di Siracusa
  • Ridotti sensibilmente i rischi di contagio
  • L’Asp ha fornito le cause che hanno causato le lunghe file
  • Molti utenti si presentano in anticipo al centro

Sono scomparse le file e gli assembramenti in prossimità dell’Hub per i vaccini di Siracusa. Dopo quasi una settimana di code, di proteste e soprattutto di paure di contrarre il Covid19, considerato che a recarsi nei locali di via Bixio sono i cosiddetti fragili, già nel pomeriggio di ieri la situazione è migliorata.

Niente assembramenti

Ed anche stamane, non si sono verificati disagi e pericoli, con il personale della Protezione civile impegnato nei controlli, rispendendo indietro chi aveva anticipato l’orario per la vaccinazione ed allontanando gli accompagnatori, tranne quelli per gli utenti impossibilitati a recarsi da soli nella struttura.

Disagi ridotti

“Siamo impegnati al massimo per ridurre al minimo eventuali disagi che una campagna vaccinale anticovid così imponente” dice il direttore generale dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra. Che aggiunge. ”

I percorsi

Una cosa è creare un’organizzazione per attività di natura ludica, altra cosa è creare dal nulla, sia dal punto logistico che organizzativo, strutture adeguate all’erogazione di servizi obbligatori sanitari di interesse pubblico. E’ chiaro che bisogna scegliere, e adeguare opportunamente i percorsi, se impiegare alcuni anni per raggiungere l’obiettivo o procedere celermente alla vaccinazione di massa come l’emergenza in atto impone nell’interesse di tutti noi”.

40 mila dosi

Dalle informazioni fornite dall’azienda sanitaria, “la provincia di Siracusa ad essere annoverata, con oltre 40 mila inoculazioni di vaccino, tra le province siciliane con il più alto indice di vaccinazioni eseguite”.

Le cause delle code

Secondo il direttore generale dell’Asp di Siracusa, “molte persone  continuano a presentarsi, ma inutilmente, molto tempo prima rispetto alla fascia oraria prevista nella prenotazione. E a questi si aggiungono tanti che pensano di potersi vaccinare senza averne diritto perché non prenotati o non rientranti nelle categorie previste in questo momento secondo il piano nazionale delle priorità”