Sono i costi energetici eccessivi il vero tallone di Achille dell’industria e del Petrolchimico di Priolo. E’ l’analisi del presidente di Confindustria Siracusa,  Gian Piero Reale, che lancia un appello, come ha già fatto il  Presidente di Confindustria Emanuele Orsini, intervenuto sulla difficoltà delle aziende e sul calo della produzione industriale, alla Commissione europea ed al Governo nazionale sul tema “dei settori energivori che perdono in maniera rilevante per l’aumento dei costi e il tema dell’eccessivo costo della CO2 per le imprese”.

Il calo della produzione

Anche il Presidente di Confindustria Orsini sostiene che  “E’ assolutamente necessario concentrare l’attenzione di tutti per affrontare le difficoltà che da due anni si addensano sulla nostra produzione industriale e commenta i dati diffusi dall’Istat: La discesa del 3,5% nel 2024 è peggiore delle attese”.

Reale, “piano di rilancio”

“Riprendo l’accorato appello del mio Presidente Nazionale – dice il presidente di Confindustria Siracusa Gian Piero Reale – è più che mai necessario che politica e istituzioni si concentrino e accettino la proposta di un piano serio di rilancio industriale”. Servono scelte di realismo e soprattutto far ripartire gli investimenti. Senza industria non c’è crescita né coesione sociale”.

“In seconda istanza, – conclude Gian Piero Reale – condivido l’importanza di fare presto, ridurre la burocrazia e fare sistema con le forze politiche e sociali per salvaguardare le imprese del nostro territorio. Occorre agire subito. Anche Confindustria Siracusa è pronta a fare la sua parte”.

La crisi alla Sasol

Il piano di 65 esuberi paventato dalla Sasol, l’azienda sudafricana incastonata nel Petrolchimico di Priolo produttrice di derivati del petrolio, rischia di trasformarsi in un massiccio licenziamento.  Ne è certa la Uiltec Sicilia e Siracusa, reduce da un’assemblea tenutasi nei giorni scorsi davanti alla sede dell’impresa, che ritiene probabile, a meno di ripensamenti del colosso industriale, la fuoriuscita di 30/40 lavoratori, senza alcun ammortizzatore sociale.

Chi potrà salvarsi e chi no

“Questi esuberi – dice a BlogSicilia Giuseppe di Natale, segretario della Uiltec Siracusa  – possono essere pericolosissimi perché la maggior parte delle persone non ha ancora le condizioni per andare in pensione. Agli ammortizzatori sociali ed ai pensionamenti potranno avere accesso non più di 25-30 persone, quindi si parla del pericolo di un licenziamento importante, tra le 30 e le 40 persone”.

Perché è successo

Dalle informazioni della Uiltec Sicilia e Siracusa, la Sasol da tempo è in difficoltà finanziarie, “perde da un paio d’anni un bel po’ di milioni di euro” assicura Di Natale che aggiunge: “La cosa grave è che ha deciso di risolvere questi problemi  non investendo e proiettandosi verso un futuro più roseo  ma chiudendo due impianti e lasciando in marcia altri due”.