Il Tribunale di Siracusa ha emesso una condanna ad un anno ed 8 mesi di reclusione nei confronti di Giovanni Padua, 32 anni, di Solarino, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio. Al termine della requisitoria, il pm aveva sollecitato una pena a due anni di reclusione per il 32enne, difeso dall’avvocato Junio Celesti.

Droga nella stalla ed in un box

Il processo è scaturito da un’indagine dei carabinieri in merito ad una segnalazione sul possesso di droga da parte dell’imputato ed in effetti, nel corso di un accertamento, venne scoperto che Padua avevagli stupefacenti a sua disposizione. Furono rinvenuti 103 grammi di hashish, dentro un armadio; 96 grammi di hashish dentro un involucro;  442 grammi di marijuana dentro 7 buste di cellophane: tutto quanto dentro una stalla ed in un box.

Indagato per tentato omicidio

L’uomo è indagato per un altro reato: il tentato omicidio avvenuto nel marzo scorso ai danni di Francesco Brunno, un intermediario finanziario, raggiunto da due colpi di pistola, in contrada Monasteri, a Floridia.

 

La confessione e ritrovamento arma

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, successivo all’arresto, emesso dallo stesso gip ed eseguito dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, Padua, accusato di porto in luogo pubblico di arma da sparo e lesioni aggravate, aveva ammesso le sue responsabilità, collaborando con gli agenti di polizia, che, grazie alle indicazioni dell’indagato, hanno trovato l’arma.

Il movente

Secondo la polizia, il movente sarebbe riconducibile ad un’accesa lite tra i due, in particolare il 32enne avrebbe accusato la vittima ritenendola responsabile di un “presunto” tentativo di furto perpetrato la sera prima all’interno del cantiere di suo padre.

Le indagini e le tracce di sangue

Non è stato agevole per gli agenti di polizia risalire all’autore della gambizzazione. Nel corso dei sopralluoghi, sono state rinvenute delle tracce di sangue nell’agenzia dove lavora il floridiano, inoltre sono state acquisite immagini estrapolate dai diversi sistemi di videosorveglianza presenti in prossimità del luogo dell’aggressione, grazie ai quali è stato possibile identificare l’indagato.