Una donna incinta è risultata positiva al Covid19 all’ospedale di Siracusa dove sono stati confermati altri positivi e sono stati attuati tutti i protocolli di sicurezza.

L’attività di tracciamento dei contatti avviata tempestivamente la scorsa settimana dopo il caso all’ospedale di Siracusa della donna in gravidanza risultata positiva al Covid19, al secondo tampone a distanza di una settimana dai primi che erano risultati tutti negativi, ha fatto rilevare la positività di 6 operatori sanitari asintomatici e di 2 pazienti già dimesse e in isolamento a casa.

La donna si è presentata la scorsa settimana al Pronto soccorso ostetrico, era stata assistita in estrema urgenza per il parto dal personale sanitario, ignaro del fatto che la stessa si era astenuta dal riferire che il marito provenisse da una località ad alto rischio. “Abbiamo messo in atto tutte le misure previste – dichiara il direttore del reparto Antonino Bucolo – al fine, da una parte, di azzerare il rischio della diffusione del contagio all’interno dell’ospedale e, dall’altra, per rendere sicura l’assistenza al parto delle gestanti che si ricovereranno”.

Tutte le pazienti del reparto sono state sottoposte al tampone. Al momento è stata riscontrata la positività al secondo tampone di una paziente ricoverata nonostante la negatività del primo ed immediatamente è scattata la procedura di tutela di salute prevista. “Si è proceduto ripetutamente alla bonifica e alla disinfezione del gruppo parto – riferisce il direttore sanitario dell’ospedale Rosario Di Lorenzo – alla esecuzione dei tamponi di tutti i ricoverati e ai dipendenti, all’isolamento dei positivi e alla comunicazione al Dipartimento di prevenzione dei positivi gia’ dimessi nei giorni scorsi che li segue pedissequamente secondo i protocolli vigenti”.

In via cautelativa è stata disposta momentaneamente la sospensione dell’attività chirurgica programmata e dell’attività di assistenza ambulatoriale con il solo mantenimento di assistenza al parto ed alla emergenza-urgenza che comunque sarà garantita grazie all’apporto dell’ospedale di Lentini.

Articoli correlati