Nel Pd di Siracusa, l’unico che sa di essere in corsa per le elezioni regionali è Gaetano Cutrufo, componente della segreteria regionale del partito.

Area Dem divisa in 2

Cutrufo, di area Dem, a sua volta divisa in due tronconi, è su posizioni critiche, per usare un eufemismo, nei confronti della maggioranza del Pd, che ha nel segretario, Salvo Adorno, esponente dell’altro troncone dei Dem, il suo massimo rappresentante.

Vertice per il candidato della maggioranza

La stessa maggioranza, però, non ha ancora espresso il nome di un candidato per la corsa alle Regionali su cui convergere ma, come fanno sapere autorevoli fonti interne al partito, “ci stiamo lavorando”.

Oltre all’area Dem legata al segretario Adorno, allo stesso tavolo ci sono gli “orlandiani” che hanno come leader di riferimento l’ex presidente della Provincia ed ex assessore regionale, Bruno Marziano, e la componente più a sinistra del Pd, rappresentata dal segretario del Pd di Siracusa, Santino Romano.

Il conclave e gli scenari futuri

A discutere ci sarebbe anche l’area riformista, di cui fanno parte l’ex deputato regionale Raffaele Gentile e Paolo Amenta, quest’ultimo presidente provinciale del Pd e candidato a sindaco di Canicattini Bagni, Comune montano del Siracusano.

La maggioranza è riunita in conclave, difficile sapere quando la fumata sarà bianca, di certo un nome arriverà e le elezioni regionali saranno poi un test fondamentale per capire il peso tra l’area Dem a trazione Cutrufo, vicino al segretario regionale Anthony Barbagallo, e la maggioranza del Pd di Siracusa.

Lo scontro sulla giunta di Siracusa

Le distanze tra loro sono plasticamente rappresentate sull’amministrazione comunale di Siracusa, guidata dal sindaco Francesco Italia, esponente di Azione.

La giunta di Siracusa gode del sostegno di Gaetano Cutrufo, attraverso un movimento civico da lui fondato mentre il segretario del Pd, Adorno, nei mesi scorsi, ha tolto la fiducia all’amministrazione, chiedendo a due esponenti del partito, il vicesindaco, Pierpaolo Coppa e l’assessore all’Igiene urbana, Andrea Buccheri, di rassegnare le proprie dimissioni, pena l’espulsione. Richiesta o ordine di partito che i due hanno respinto.