Le associazioni antiracket di Siracusa sono tornate a chiedere maggiore collaborazione alle associazioni di categoria, quelle che rappresentano il commercio e l’impresa, per arginare le estorsioni. Un appello lanciato nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto, Giusi Scaduto, che si è tenuto, per ragioni di sicurezza legata al Covid19, nei locali dell’Urban center di Siracusa.

Un vertice a cui hanno preso parte i rappresentanti delle forze dell’ordine, il sindaco di Siracusa e le associazioni con l’obiettivo di provare ad individuare una strategia di contrasto all’emergenza criminalità che in poco meno di un mese e mezzo ha alzato il tiro con diversi incendi, ad auto ed attività commerciali, e bombe, tra cui una esplosa davanti all’ingresso di una macelleria in viale Santa Panagia. “Le associazioni dei commercianti e degli imprenditori – dice a BlogSicilia il leader delle associazioni antiracket di Siracusa, Paolo Caligiore –  possono fare molto, innanzitutto sensibilizzando i propri scritti sull’importanza di rivolgersi alle forze dell’ordine. Noi possiamo fare da cuscinetto, ci prendiamo cura delle vittime del racket sotto tutti gli aspetti, dunque ci sono, in teoria, tante opportunità per chi si ribella, tra cui godere dei fondi antiracket. Se poi, invece, si pensa che non il pizzo non c’è allora possiamo anche dirci di vivere nel mondo dei sogni”.

Caligiore, da oltre 25 anni in prima linea contro il racket delle estorsioni, che storicamente è nato nella zona montana del Siracusano, tra Sortino e Palazzolo, torna a parlare dell’omertà nel capoluogo. “Qui non ci sono denunce – dice a BlogSicilia il  leader delle associazioni antiracket di Siracusa, Paolo Caligiore – eppure abbiamo informazioni sul fatto che a Siracusa il pizzo si paga.  Non capisco come una città, che ormai ha un profilo internazionale, non si ribelli e non provi ad estirpare questo cancro.  Se si continua così non ha davvero senso l’antiracket. Da parte del prefetto e delle forze dell’ordine c’è massima disponibilità, dunque è una opportunità da non perdere”.

Sulla vicenda è intervenuto il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto: “Se certamente resta fondamentale accelerare l’erogazione degli aiuti stanziati – dice il prefetto –  dai Governi nazionale e regionale, altrettanto strategico è prevenire- sebbene al momento non vi siano denunce per usura o estorsione – ogni forma di welfare criminale, quale metodo di accaparramento delle aziende sane. Perciò, occorre un’azione congiunta a tutto campo, che assicuri il necessario contributo conoscitivo alle Forze dell’ordine e il sostegno delle potenziali vittime e, al contempo, che riesca ad intercettare le spinte all’innovazione del sistema economico, generate dall’emergenza sanitaria, per agevolarne la resilienza”.

“La fiducia nelle nostre istituzioni è indispensabile per sconfiggere ogni tentativo di sopraffazione in una città che non merita intimidazioni, ma supporto e coraggio per ripartire” spiega il sindaco Francesco Italia.

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