Nonostante il pestaggio violento ai danni di un uomo, il titolare di un bar di Augusta, ed il ferimento del figlio di 10 anni, a causa di un debito di 2 mila euro contratto dalla vittima, il gip del tribunale di Siracusa ha deciso di non arrestare i due presunti aggressori. L.C.F. di anni 26, artigiano, e B.G. di anni 25, disoccupato, entrambi di Augusta. Nei loro confronti sono stati emessi il divieto di soggiorno ad Augusta e di avvicinamento alle vittime ma sono a piede libero.

Le indagini sul conto degli indagati sono state condotte dai carabinieri che hanno raccolto la denuncia della vittima, ormai messa con le spalle al muro. La vicenda ha inizio dopo la fine del lockdown, il titolare del bar e la moglie, per rilanciare la loro attività avrebbero chiesto un prestito ad uno dei due presunti aggressori, che gli avrebbe consegnato 2 mila euro.

“Purtroppo le aspettative di ripresa economica dei due esercenti non sono state ripagate dai fatti, poiché gli affari hanno stentato più del previsto a riprendere vigore e di conseguenza i due non sono riusciti ad onorare parte del debito entro i termini stabiliti” spiegano i carabinieri del comando provinciale di Siracusa.

A quel punto, l’indagato avrebbe messo sotto pressione la coppia con atteggiamenti intimidatori con “minacce rivolte ai due all’interno dello stesso bar, talvolta anche alla presenza di avventori”.

L’epilogo si è avuto alla fine del mese di agosto  quando, secondo i carabinieri, l’autore del prestito si è presentato al bar con un’altra persona, aggredendo il gestore all’interno del laboratorio. La vittima, colpita con pugni e calci,  è riuscita a scappare con la propria compagna verso la sua abitazione, “dove  sono stati raggiunti dagli indagati che hanno picchiato l’uomo, anche alla presenza del figlio di 10 anni che, ad un certo punto, è stato anche energicamente bloccato e strattonato” dicono dal comando provinciale dei carabinieri.

Le vittime sono state costrette a ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso dell’Ospedale “Muscatello” di Augusta per le ferite riportate.