I giudici del tribunale di Siracusa hanno condannato 16 persone ed assolte due nell’ambito del processo Uragano su una serie di estorsioni, incendi e rapine commesse a Lentini. Le indagini furono avviate dagli agenti  del commissariato nel gennaio del 2016 dopo una catena di episodi violenti accaduti nel Comune del Siracusano, che avevano destato un molto allarme sociale tanto da indurre le forze dell’ordine a predisporre il rafforzamento dei servizi di contrasto. Si erano verificati  estorsioni, furti e rapine, quest’ultime, in particolare, ai danni di persone anziane. Secondo la tesi degli inquirenti, alcuni degli imputati si sarebbero introdotti nelle case dei pensionati fingendosi tecnici del gas ed in qualche occasione le vittime sarebbero state  prese a botte. Un altro gruppo avrebbe pensato alle estorsioni con il metodo del cavallino di ritorno, prima compiendo un furto per poi chiedere soldi alla vittima per la restituzione della refurtiva. La terza cellula, invece, avrebbe avuto il compito di intimidire le vittime, tra cui imprenditori, compiendo degli incendi alle loro proprietà con finalità di estorsione.

Una vicenda che è poi finita sui tavoli dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catania perché gli inquirenti ritenevano vi fosse la mano del clan Nardo, la cosca dominante nella zona nord della provincia di Siracusa che controlla ogni attività illecita, dal traffico delle sostanze stupefacenti alle estorsioni. Secondo la versione della Dda di Catania, il vincolo associativo sarebbe dipeso dalla circostanza che una parte dei proventi dei delitti contestati sarebbe confluita nella cassa della consorteria mafiosa. E quel denaro, accumulato con i furti, le rapine e le estorsioni, sarebbe stato usato per pagare le spesi legali degli esponenti della cosca chiusi in carcere, tra cui il boss Nello Nardo. Ma secondo i giudici del tribunale di Siracusa non sono emersi elementi per legare il gruppo alla cosca mafiosa, per cui quest’accusa è caduta.

La sentenza: Sebastiano Raiti assolto, Maurizio Sambasile 8 anni; Filadelfo Amarindo 6 anni; Salvatore Palermo 9 anni ma assolto da estorsione; Vincenzo Sanzaro 8 anni; Francesco Rubino 6 anni ed 8 mesi; Antonino Corso 6 anni ed 8 mesi; Alfio Calabrò 5 anni; Andrea Libertino 7 anni e 6 mesi;Sebastiano Buremi 8 anni e 6 mesi; Giuseppe Infuso 8 anni; Concetto Scrofani 8 anni 2 mesi; Francesco Siracusano assolto; Miriam Coco 5 anni e 4 mesi;Giuseppe Castro 2 e 6 mesi; Giuseppe Romano 3 anni e 6 mesi; Andrea Catania 2 mesi;Salvatore Amato 6 anni ed 8 mesi (la difesa degli imputati  è composta da Fabio D’Amico, Sebastiano Sferrazzo, Francesco Calderone, Nicola Aiello, Giuseppe Fisicaro, Carmelo Giunta, Vito Brunetto, Junio Celesti, Michele Lazzara, Antonio Failla)

 

 

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