Rinvio a giudizio per 52 persone, non luogo a procedere per altre 3. E’ questa la decisione assunta dal gip del Tribunale di Siracusa, al termine dell’udienza preliminare al palazzo di giustizia di Siracusa, in relazione all’inchiesta denominata Povero Ippocrate, conclusa il 6 febbraio del 2019, sull’erogazione di pensioni nei confronti di falsi invalidi

Compensi ai medici

Secondo la tesi dei magistrati e dei carabinieri del Nit di Siracusa, grazie al pagamento di compensi ad alcuni medici, parte dei quali facenti parte della commissione dell’Inps, e con la mediazione di persone legate ai patronati, sarebbero stati erogati i sussidi.

Le intercettazioni

L’indagine,  coordinata dal Procuratore di Siracusa Sabrina Gambino e dai sostituti Tommaso Pagano e Salvatore Grillo, ha consentito di accertare, a partire dal 2016, attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali, che gli indagati avrebbero fittiziamente attestato di avere compiuto esami diagnostici in realtà mai eseguiti.

Pazienti sedati

Nell’ambito dell’operazione denominata “Povero Ippocrate”, sarebbero emersi casi di pazienti sedati per apparire malati e ci sarebbero addirittura finti parenti e false badanti per accompagnarli.  I carabinieri  hanno anche svelato la falsità di numerosi accertamenti diagnostici e strumentali, come per esempio falsi referti Tac, falsi Ecodopller.

Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, corruzione e falso.

I nomi degli imputati

Ecco chi subirà il processo:

Rosaria Mangiafico, Giuseppe Raddino, Giovanni Barrile, Biagio Saitta, Francesco Cianci, Paolo Valvo, Remo Ternullo, Giuseppe Fazio, Gaetano Pollicita, Rosa Bastante, Gaspare Pistritto, Santo Cultrera, Vincenza Bugliarello, Michele Liistro, Rosario Terranova, Salvatore Alfano, Santina Cannavò, Giuseppe Cantone,  Grazia Monello, Carmela Carelli, Agata Destasio, Giovanna Condorelli, Vera Bondì, Giuseppa Tiné, Maria Di Mauro, Vincenzo Pannuzzo, Maria Concetta Bazzano, Michele La Runa, Paola Farinella, Santa Cardì,  Giuseppe Firenze, Rosario Grande, Augusto Trigila, Milena Pavano, Concetta Impeluso, Francesca Indomenico, Oksana Kvek, Carmela Latina, Rosa Liberto, Rosa Ciarcià, Giuseppe Smiriglio, Massimiliano ed Emanuele Sipala, Paola Assenza, Giuseppe Amenta, Vincenzo Zappulla, Giuseppe Partexano, Rossella Scalora, Filomena Tutino, Vittoria Sesta, Caterina Pinnisi e Giuseppa Giarratana.

Non luogo a procedere

Non luogo a procedere per Rosa Molisina, difesa dall’avvocato Antonino Campisi: una decisione che, di fatto, scagiona Antonino Zito, medico, deceduto poco dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta; gli altri prosciolti sono Daniela Urso e Bartolo Santaera.

La difesa

Gli avvocati degli indagati sono: Antonio Meduri, Antonio Randazzo, Massimo Romano, Cristian Leonardi, Corrado Valvo, Bruno Leone, Salvatore Pietro Pulvirenti, Sebastiano D’Angelo, Franca Auteri, Ezechia Paolo Reale, Angela Maieli, Sabrina Giansiracusa,  Sebastiana Vassallo, Aldo Burgio, Gabriele Germano, Antonino Sala, Maria Paolo Malandrino, Emanuele Gionfriddo, Giuseppe Cro, Junio Celesti, Saverio Attanasio, Marilena Intagliata, Concetta Scordia, Antonino Savarino, Salvatore Pappalardo, Antonino Carrabbino, Antonella Giuffrida, Valentina Mangiafico, Luca Partescano, Mario Giuffrida, Paolo Amenta, Valentina Romano, Antonio Zizzi, Giulia Genovese, Maurizio Liistro, Antonino Campisi, Dario Lombardo, Lucia Randazzo, Gaetano Maria Greco, Sabrina Giansiracusa, Salvatore Caramma, Valerio Vancheri, Emanuele Bosco,  Rossella La Pira, Sara Cicero, Fabio Puglisi, Giambattista Rizza.

 

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