Piace al Mpa l’ipotesi, tutt’altro che campata per aria, dell’ingresso nella giunta di Siracusa di Forza Italia. Da mesi non si parla d’altro nelle stanze della politica e le recenti dimissioni del capogruppo forzista Ferdinando Messina, sfidante del sindaco Italia alle amministrative del 2023 sono state interpretate come un passo in avanti verso l’abbraccio tra il primo cittadino ed il parlamentare regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso.

Mpa apre a Forza Italia e pensa al grande centro

“Se fosse così sarei l’uomo più contento del mondo – ha detto Giuseppe Carta, deputato regionale del Mpa intervenendo a Talk Sicilia –  perché è il partito del presidente della Regione che io sostengo a Palermo. Abbiamo rimandato tutto sia con Francesco che con gli alleati che ho in provincia alla conclusione delle fasi del bilancio, in modo che tutti i Comuni possano portare a casa lo strumento finanziario. Lavoriamo per fare le cose poi ci sarà un momento per sederci formare un grande centro in provincia di Siracusa con un’ispirazione più progressista che conservatrice”.

“Non sono il puparo della provincia di Siracusa”

Il parlamentare regionale del Mpa, oltre ad essere il sindaco di Melilli, è uno degli azionisti più forti delle amministrazioni di Siracusa ed Augusta, due Comuni importanti ed a Solarino, attraverso consiglieri comunali a lui vicini, ha determinato la mozione di sfiducia al sindaco. Carta è il “puparo” della politica siracusana?

“Guardi, io su questo termine non mi ci ritrovo. Va detto che il Mpa è il secondo partito – ha detto Carta – a Siracusa e ad Augusta ho un’altissima rappresentanza in Consiglio comunale. In quest’ultimo Comune, alle elezioni del 2020 sostenevo Massimo Carrubba, che oggi è mio capo di gabinetto: presentammo tre liste, sfornando una dozzina di consiglieri comunali  che hanno partecipato a un aggregato civico che poi si è trasformato nel Centrodestra con l’adesione del sindaco, solo dopo alcuni anni, a Fratelli d’Italia. In questo momento il centro è determinante, quindi il Movimento per l’autonomia è presente”.

In merito alla situazione di Solarino, dove si andrà a votare in primavera, ” non ho mandato a casa nessuno perché non avevo un numero di consiglieri comunali sufficienti per quell’azione”. Per Carta, la situazione finanziaria di Solarino è disastrosa ed addossa le responsabilità a Giuseppe Germano, ultimo sindaco del piccolo comune.