“Ci saranno dei responsabili sul conflitto in Ucraina? Non lo sappiamo, stiamo aspettando le decisioni dell’Ufficio del Procuratore”. Lo ha detto a Siracusa il presidente della Corte penale internazionale, Piotr Hofmański, a margine della cerimonia dei festeggiamenti per i 50 anni della fondazione del Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, organizzati dal presidente dell’Istituto Jean François Thony e dal segretario generale Ezechia Paolo Reale.

I funzionari dei Governi a Siracusa

Per l’occasione, sabato scorso è stato organizzato un incontro, nella sede dell’Istituto, in via Logoteta, in Ortigia, a cui hanno preso parte i funzionari di diversi Governi e i rappresentanti delle più importanti istituzioni nazionali ed internazionali nonché il Presidente ed i giudici della Corte penale internazionale, Cpi, per discutere del tema della pace e della giustizia in Europa e nell’area del Mediterraneo.

Il ruolo della Corte

In merito al ruolo che oggi ha la Corte internazionale penale, il presidente non nasconde alcune difficoltà nell’applicazione delle decisioni assunte dai giudici. “Abbiamo 123 Stati – ha detto Piotr Hofmański –  che fanno parte della Corte internazionale penale, il nostro obiettivo è la copertura universale e mi auguro che possa accadere. La mancanza di cooperazione rende le cose molto difficili perché la Corte si affida agli Stati membri per l’attuazione delle nostre decisioni, del resto la Corte non ha disposizione delle forze di polizia. Devo ammettere che ci sono degli Stati firmatari che non sono pronti per questa cooperazione, più difficile la situazione negli altri paesi non firmatari”.

Le difficoltà

Il presidente Piotr Hofmański rimarca il ruolo della Corte rispetto a quello degli Stati sovrani. “La Corte non è stata creata – dice il presidente – per trattare tutte le atrocità che sono commesse nel mondo. Va ricordato che la prima giurisdizione spetta agli Stati dove il reato è stato commesso, la Corte ha, invece, un ruolo complementare. Siamo un Tribunale che ha anche il ruolo di incoraggiare gli Stati a portare avanti le azioni penali”.

La guerra in Ucraina

E sulla vicenda della guerra in Ucraina, rispondendo ad una domanda se vi saranno responsabilità legate al conflitto, il presidente della Cpi si è espresso così: “In quanto presidente della Corte non posso dire nulla sui casi che sono ancora in corso”.