Definisce un flop le politiche adottate dal Comune di Siracusa sugli impianti sportivi il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo.

La grana della Cittadella dello Sport

L’ultima grana è scoppiata la settimana scorsa quando negli spazi della Cittadella dello Sport le squadre di pallamano e pallanuoto, l’Albatro e l’Ortigia, entrambe iscritte nei campionati di serie A, hanno giocato senza pubblico, a seguito delle mancanza di autorizzazioni sulla sicurezza. Peraltro, la Cittadella è al centro di un braccio di ferro tra il gestore, l’Ortigia, ed il Comune, con quest’ultimo che ha annunciato la revoca della concessione, che sarebbe dovuta scadere tra circa 11 anni.

“Il Comune non può gestire da solo la Cittadella”

“L’ipotesi di una città importante e prestigiosa – dice Cafeo – come Siracusa senza la possibilità di praticare sport o semplicemente di andare a vedere manifestazioni sportive è inimmaginabile, a prescindere delle motivazioni e dal merito delle controversie attualmente in essere”.

“Pur essendo ovviamente facoltà dell’amministrazione comunale quella di revocare la concessione al gestore della Cittadella dello Sport, l’opera principe per lo sport siracusano – dice Cafeo – voluta dall’indimenticato Concetto Lo Bello, è evidente che manca al momento una programmazione a lungo termine per il futuro anche perché non è seriamente credibile un ritorno alla gestione diretta da parte del comune, vista la carenza ormai cronica di risorse e di personale”.

Verifiche sulla sicurezza degli impianti

In merito alla controversia tra il gestore della Cittadella ed il Comune, il deputato della Lega teme “disagi per i cittadini e le associazioni sportive che fruiscono degli impianti” ma, al tempo stesso, chiede se “verranno risolti a breve tutti i problemi di sicurezza e di messa a norma dei certificati antincendio e di agibilità, riguardanti anche lo stadio Nicola De Simone, impedimenti che hanno costretto le squadre della nostra città, persino quelle impegnate nei campionati di massima serie di pallanuoto e pallamano, a giocare senza i propri tifosi tra il pubblico”.