• Il deputato Ars della Lega Cafeo attacca il Governo regionale sul tema dei rifiuti
  • Bolla come carrozzoni le Srr ed auspica la realizzazione dei termovalorizzatori
  • Uno potrebbe essere realizzato nella zona industriale di Siracusa

“La manifestazione di interesse regionale finalizzata alla realizzazione di due termoutilizzatori, uno in Sicilia
occidentale e l’altro in Sicilia orientale, prorogata recentemente fino al 2 novembre, rappresenta di fatto
l’unica speranza concreta di vedere in futuro la fine dell’emergenza rifiuti“.

Lo afferma il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, che spinge per la realizzazione dei termovalorizzatori in Sicilia, sommersa dall’ennesima emergenza rifiuti, risolta con una soluzione tampone. La Regione, infatti, ha disposto il trasferimento dell’immondizia di quei Comuni che usavano la discarica di Lentini, ormai satura, nei siti di Siculiana, Gela e Motta Sant’Anastasia.

La zona industriale di Siracusa

Tra le aziende in lizza per la costruzione dell’impianto, c’è la Lukoil, la società russa che raffina petrolio nella zona industriale di Siracusa, dove vi sono due grossi stabilimenti. L’azienda intende investire nei rifiuti e diversificare così i propri interessi che restano sempre ancora al petrolio ma la crisi, causata anche dalla pandemia, ha acceso i fari su nuovi obiettivi.

I ritardi della Regione

Secondo il deputato regionale della Lega, i ritardi della Regione hanno fatto lievitare i tempi per la realizzazione degli impianti.

“Paghiamo in particolare il blocco delle autorizzazioni nella commissione VIA-VAS – spiega  Cafeo – e la scelta di non dare spazio ai privati per la realizzazione degli impianti di trattamento della raccolta differenziata, destinati nelle intenzioni a essere di esclusiva pertinenza pubblica ma poi, come purtroppo facilmente intuibile, mai realizzati”.

Srr come carrozzoni

“Paghiamo inoltre le incongruenze di un governo impegnato per oltre tre anni a individuare commissari per
le SRR, Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti, nuovi ma pur sempre inefficaci “carrozzoni” il cui obiettivo inserito nell’acronimo può benissimo dichiararsi non raggiunto – prosegue Cafeo – oltre a proseguire la sua battaglia personale contro l’imprenditoria e l’industria, all’inizio il nemico da abbattere ma oggi, di fronte alla drammatica emergenza, tardivamente tirate in ballo”.