- Nessuna offerta, prorogato al 2 novembre bando per la costruzione di 2 nuovi termovalorizzatori in Sicilia.
- 8 richieste di chiarimenti, rebus sulle location.
- Lo ‘scappellotto’ dell’Ars al governo Musumeci
- Settima vasca a Bellolampo dovrebbe arrivare ad aprile 2022.
“A pochi giorni dalla scadenza del termine nessuno si è fatto avanti”. Lo scrive oggi il Giornale di Sicilia a proposito del bando per la costruzione dei due termovalorizzatori rilanciati dalla Regione. E così dall’assessorato all’Energia e ai Rifiuti, l’assessora Daniela Baglieri si è vista costretta a prorogare la scadenza del bando fino al 2 novembre, per dare più tempo alle imprese interessate a presentare un’offerta.
La proroga
Le offerte sarebbero dovute pervenire entro metà settembre, ma finora nessuna ditta si sarebbe fatta avanti. A metà giugno la Giunta Musumeci aveva pubblicato l’avviso per i due termovalorizzatori che devono avere la capacità di smaltire tra le 300mila e le 450 mila tonnellate di rifiuti all’anno.
8 richieste di chiarimenti
Sono arrivate invece in Assessorato 8 richieste di chiarimenti da parte di altrettante aziende, anche di livello internazionale. Segno che comunque l’appalto fa gola ai privati.
Rebus sui luoghi, ancora da individuare
Ancora da individuare i due siti in cui realizzarli. Uno servirà la Sicilia occidentale (nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo o Trapani) e l’altro la zona orientale (Catania, Enna, Messina, Ragusa e Siracusa). I rifiuti così resteranno in Sicilia.
Lo ‘scappellotto’ dell’Ars al governo
L’Ars aveva bocciato sonoramente l’atto sui termovalorizzatori, ma la Giunta Musumeci è andata comunque avanti per questa strada. “Con questa scelta, condivisa da diverse Srr – commentava Musumeci – apriamo una nuova stagione che consentirà alla Sicilia di liberarsi finalmente dalla schiavitù delle discariche e allinearsi alle più avanzate Regioni del Nord”.
“Ora, di punto in bianco, l’ennesimo annuncio spot – affermava il deputato e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo – con l’avviso per creare due termovalorizzatori che, ammesso che vedano mai la luce visti i tempi biblici per la realizzazione, non saranno altro che due maxi centrali di spesa che graveranno – conclude – sulle casse regionali: un progetto insostenibile e irrealizzabile”. Legambiente addirittura parlava di “ritorno al Medioevo”.
“Dal 2025 l’Europa vieterà l’incenerimento di tutti i materiali compostabili, recuperabili e riciclabili; anche gli avveniristici inceneritori con le piste da sci di Copenaghen saranno dismessi. Per costruire un inceneritore ci vogliono da 5 a 10 anni e nel frattempo qualcuno continuerà ad arricchirsi esportando i rifiuti fuori dall’Isola con extracosti proibitivi”, attaccava Sinistra Comune.
Palermo in perenne emergenza
L’emergenza rifiuti è ormai una costante a Palermo. Dopo la chiusura della sesta vasca di Bellolampo, si attende la settima, che dovrebbe arrivare ad aprile 2022.
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