• Vertice dei sindaci della Srr del Siracusano
  • Ribadito alla Regione il no a far pagare all’utenza il costo del trasferimento dei rifiuti
  • Presentato un piano per uscire dall’emergenza

“Non possiamo caricare sui cittadini i costi del trasferimento dei rifiuti fuori dalla Sicilia”. Lo ha detto stamane il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, nelle vesti di presidente della Srr del Siracusano, al termine dell’incontro avuto con gli altri primi cittadini della provincia per affrontare l’emergenza rifiuti dopo la drastica riduzione del conferimento dell’indifferenziato nella discarica di Lentini.

“Unica soluzione prospettata dalla Regione”

“Questa unica soluzione indicata dalla Regione – dice il presidente della Srr, Francesco Italia – non può pesare sulle spalle dei cittadini anche perché in questi anni i Comuni hanno scelto la strada della differenziata ed abbiamo sempre detto che questo avrebbe consentito risparmi sulla Tari”.

Manifestazione di interesse su nuova discarica

In un documento, presentato alla Regione, i sindaci del Siracusano hanno elaborato una proposta per l’emergenza rifiuti che tornerà, inesorabilmente, quando le discariche di Gela, Motta Sant’Anastasia e Siculiana non potranno più caricarsi il peso dell’immondizia dei Comuni della Sicilia orientale, ovvero tra circa 60 giorni.

“Per quanto concerne – si legge nel documento – l’impiantistica e la programmazione si procederà alla ricognizione dei siti attuali per l’eventualità di un “abbancamento” o di “trasferenza” dei rifiuti quando Sicula Trasporti chiuderà e sarà stata trovata una nuova piattaforma di smaltimento per la quale è già stata pubblicata la manifestazione di interesse; nella ipotesi di extra costi rispetto agli attuali, viene chiesto alla Regione di prevedere misure compensative a carico della stessa per ristorare i Comuni”.

Un impianto di trattamento dell’indifferenziato

Per i sindaci del Siracusano, la questione dei rifiuti può essere risolta solo con una nuova visione, non più ancorata alla discariche ma attraverso un ciclo completo che comprenda raccolta differenziata, impianti di trattamento e termovalorizzatori.

“I sindaci ribadiscono – scrivono i sindaci del Siracusano – come non si possa prescindere da un impianto di Tmb (trattamento meccanico-biologico ndr): questo prima di pensare al termo utilizzatore, che può costituire la parte finale del ciclo ma non quella iniziale per evitare di dipendere sempre da altri contesti di ambito o privati”.

Cosa è un impianto di Tmb

L’impianto di trattamento meccanico-biologico, come spiega la Cogesa, una società che ha come soci 65 Comuni abruzzesi, “è una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati, non soggetti a differenziazione oppure residui dalla differenziazione, che sfrutta processi meccanici e processi biologici quali la digestione anaerobica”. Dei macchinari, separano la frazione umida dalla frazione secca.

No all’ampliamento della discarica di Lentini

“Il territorio dell’Ambito si oppone ad ipotesi di ampliamento di tutte le discariche esistenti in provincia” scrivono i sindaci ribadendo il no ad un allargamento del sito di Lentini, come proposto dagli amministratori giudiziari della Sicula Trasporti, la società della famiglia Leonardi proprietaria della discarica. Su questo progetto, nei mesi scorsi c’è stato il no della stessa Regione ma con un’emergenza che pende sull’isola potrebbe esserci un ripensamento.

 

 

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