Accusa di omissione il Governo regionale, in merito alla catena di roghi che ha devastato la Sicilia, il presidente della associazione Articolo 9 ed ex assessore regionale ai Beni culturali, Fabio Granata.
“Le omissioni della Regione”
“Schifani, cosi come d’altronde il suo predecessore Nello Musumeci, promosso – dice Granata – Ministro della Protezione Civile e che fino ad 11 mesi fa era stato, per 5 anni, Presidente della Regione siciliana , di fronte ad una tempesta di calore africano annunziata dai media e dai meteo con almeno 20 giorni d’anticipo, non hanno posto in essere un solo semplice atto di prevenzione, attraverso semplici interventi di diserbo e manutenzione ordinaria delle aree boschive e delle nostre campagne”.
“Salvini blatera sul Ponte di Messina”
Granata, che riveste anche la carica di assessore alla Cultura di Siracusa ne ha anche su Matteo Salvini, esponente di punta del Governo nazionale. “E questo spettacolo indecoroso di incapacità, risulta aggravato da un Ministro delle Infrastrutture che di fronte a questo disastro annunciato, blatera ancora di Ponte sullo Stretto. Ci facciano la grazia di non parlare più di Ponte sullo Stretto, almeno fin quando non riusciranno a garantire la normale manutenzione e la cura dei luoghi”.
Stop alla caccia e sì ai ristori
“I danni incalcolabili alla biodiversità siciliana stavolta ha lambito pericolosamente il Parco di Segesta, distruggendone la splendida vegetazione e mettendo a rischio i Templi” commenta l’ex assessore regionale Fabio Granata che chiede delle misure ben precise alla Regione, tra cui una accelerazione per l’istituzione dei parchi ed un no secco alla stagione venatoria.
“Si tratta di omissioni gravissime sulle quali occorre, oltre a proclamare – commenta Granata – lo stato d’emergenza per risarcire i danni, intervenire con decisione mettendo mano una volta per tutte a forme sistematiche di manutenzione ordinaria dei boschi, delle campagne e delle aree a verde, accelerando sulla istituzione di nuovi Parchi a iniziare da quello degli Iblei e sospendendo per 1 anno ogni attività venatoria”
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