Le associazioni ambientaliste Natura sicula e Punta Izzo possibile hanno inoltrato alla Procura di Siracusa un’accesso agli atti per far luce sull’incendio scoppiato lunedì al deposito della Ecomac, l’azienda per lo smaltimento di rifiuti. Un rogo che, secondo una prima ricostruzione, è riconducibile ad un fulmine caduto nell’area dell‘impresa.

Le richieste

Gli ecologisti, che hanno scritto anche alla Prefettura, al Libero consorzio ed all’Arpa, intendono conoscere i piani di emergenza dell’impianto, inoltre chiedono di rendere noti gli esiti delle analisi ambientali condotte dall’Arpa ma anche i verbali dei controlli periodici dalla data di messa in esercizio dell’impianto.

Le prescrizioni per la sicurezza

Le associazioni ambientaliste elencano alcune delle 45 prescrizioni di sicurezza per la gestione dell’impianto rilasciate il 9 ottobre del 2020 dal Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti. “Tettoie per lo stoccaggio dei rifiuti, divisione in settori, cartelloni identificativi, piani di emergenza e rigide distanze di sicurezza tra i cumuli di ‘ecoballe’ e dalla linea elettrica ad alta tensione che sorvola lo stabilimento della Ecomac di Augusta” scrivono gli ambientalisti.

“Si tratta di un dettagliato elenco di limiti e misure di sicurezza volti a prevenire e ridurre al minimo il rischio di incidenti ambientali e a predisporre adeguati interventi di risposta e gestione delle emergenze, considerando il pericolo di incendi come la principale minaccia da scongiurare” precisano Natura sicula e Punta Izzo possibile.

L’incendio

Secondo l’analisi degli ambientalisti, “la caduta della linea elettrica ad alta tensione nel piazzale esterno al capannone, che sarebbe stata all’origine dell’incendio scoppiato lunedì, figurava tra i possibili scenari incidentali”.

Ed ancora, “i tecnici della Regione avevano pertanto prescritto all’azienda di destinare le aree più prossime alla
proiezione verticale della linea elettrica “esclusivamente per i materiali non combustibili (vetro e metallo)”, rispettando in ogni caso una distanza di sicurezza non inferiore a 5 metri lineari “tra il perimetro dell’area esterna adibita allo stoccaggio del materiale combustibile lavorato (ecoballe) e la proiezione verticale della linea elettrica aerea che sovrasta il piazzale esterno”.

 

 

 

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