Un incendio è scoppiato in nottata in un appartamento in via Luigi Sturzo, nella zona della Mazzarrona.

Il corto circuito

Secondo quanto emerso nella relazione dei vigili del fuoco, che sono intervenuti dopo alcune richieste di soccorso, le fiamme, che si sono originate per un corto circuito, hanno invaso rapidamente l’abitazione in cui vive una donna.

Il soccorso

La vittima ha rischiato di essere investita dal rogo ma è comunque rimasta intossicata. Sono stati i pompieri a prestarle i primi soccorsi, successivamente la donna è stata affidata alle cure del personale del 118, arrivato nei minuti successivi allo scoppio del rogo.

Incendio alla casa del Pellegrino

Nei giorni scorsi, sempre a Siracyusa, un incendio è scoppiato davanti all’ingresso della casa del Pellegrino, la struttura ormai in stato di abbandono che, fino a qualche anno fa, dava ospitalità ai fedeli, in visita a Siracusa per il Santuario della Madonna delle Lacrime, posto a due passi.

Origine dolosa

Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, il rogo si è scatenato da un cumulo di rifiuti, per cui, qualcuno, ha provocato l’innesco: ad accorgersi per primi delle fiamme sono stati i residenti delle palazzine vicine che hanno chiesto l’intervento dei pompieri, arrivati in via del Santuario, nell’arco di pochi minuti e riuscendo a fermare l’azione dell’incendio.

Lo scontro tra Comune e Santuario

La struttura è al centro di un braccio di ferro legale tra il Comune di Siracusa, proprietario del sito, la Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime, che, dal 1997 ha in comodato d’uso gratuito per 50 anni la struttura con la finalità di ospitare i pellegrini.

Sotto processo per un incendio, è assolto

Il giudice monocratico di Siracusa ha assolto Enrico Messina finito sotto processo per l’incendio di un chiosco per la vendita di panini in via Piazza Armerina, a due passi da viale Scala Greca.  La vicenda risale al maggio del 2017 quando l’attività commerciale andò in fiamme e dalle indagini coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa venne fuori che il rogo era di matrice dolosa.

I sospetti sull’imputato

I sospetti da parte degli inquirenti si posarono sull’imputato, difeso dall’avvocato Junio Celesti, che venne prima iscritto nel registro degli indagati per poi essere rinviato a processo. Secondo la tesi dell’accusa, l’uomo avrebbe avuto dei contrasti con i proprietari della panineria ed al centro di questa disputa ci sarebbero stati degli scontri di carattere commerciale