Due agenti del commissariato di polizia di Avola hanno tratto in salvo una famiglia, composta da una coppia di anziani e la nipote, rimasta intrappolata nel proprio appartamento per lo scoppio di un incendio nella loro palazzina in via Rattazzi, ad Avola. E’ quanto sostiene la segreteria dell’Adp, sindacato autonomo di polizia, che ha fornito i dettagli di una notte che ha rischiato di trasformarsi in tragedia. A complicare le cose, le condizione della nipote dei pensionati, affetta da problemi psichiatrici, andata nel panico dopo quei minuti concitanti. I due poliziotti, infatti, secondo la ricostruzione del sindacato, prima dell’arrivo dei vigili del fuoco, sono entrati nello stabile in cui sarebbero rimasti dentro gli anziani e la donna. Fazzoletti alla bocca, si sono fatti largo nella coltre di fumo guadagnando l’ingresso della casa dei pensionati, di circa 90 anni, che non riuscivano a muoversi.

“La donna si era chiusa in bagno e non ne voleva sentire di aprire ai poliziotti. Solo grazie all’esperienza
maturata negli anni di servizio – spiegano dalla segreteria provinciale dell’Adp – e alla tenacia che pervade ogni bravo poliziotto nell’assolvimento del proprio dovere, quando ormai la tossicità degli ambienti stava per rasentare il limite, la donna si convinceva e si lasciava aiutare fino a guadagnare l’uscita e la messa in sicurezza. Solo dopo, sul posto giungeva personale dei vigili del fuoco che domava l’incendio, verosimilmente divampato per un corto circuito”

Sono poi giunte le ambulanze del 118 con il personale medico a bordo che ha provveduto a prestare le prime cure ai residenti della palazzina, molti dei quali sono rimasti intossicati.

“I due agenti, terminato l’intervento e messo in sicurezza i luoghi si sono recati al Pronto soccorso dell’ospedale Di Maria di Avola  in quanto il fumo inalato aveva provocato delle irritazioni alle vie respiratorie. Difatti, dopo gli esami esperiti, entrambi sono stati dimessi con una prognosi di 2 giorni perché affetti da infiammazione delle vie aeree superiori dovuta ad eccessiva inalazione di monossido di carbonio” spiegano dal sindacato.

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