” Vittorio Sgarbi nella mostra «L’impossibile è Noto» non ha mai avuto alcun ruolo, se non quello di spettatore”. Lo afferma Gianni Filippini, di Sicilia Musei, organizzatore dell’esposizione nella città barocca di  100 opere d’arte dei maestri del ‘900 finita al centro di una inchiesta della Procura di Siracusa che nell’ottobre 2019 dispose il sequestro di 26 dipinti in quanto ritenuti dei falsi  ma “in gran parte restituiti” nei giorni scorsi. Una difesa, quella di Filippini, in quanto, Sgarbi, coinvolto nella polemica sul trasferimento del Seppellimento di Santa Lucia da Siracusa al Mart di Rovereto e sul Tiziano custodito a Troina, ritenuto falso da Sgarbi, sarebbe stato tirato in ballo dal critico d’arte siracusano Paolo Giansiracusa e dal sindaco di Troina, Fabio Venezia che lo avrebbero accostato alla mostra di Noto.

“Sui canali social, con insinuazioni anche gravi, sia il sindaco di Troina Sebastiano Fabio Venezia che Paolo Giansiracusa, hanno collegato – dice Gianni Filippini –  il nome di Sgarbi al sequestro delle opere (poi, ricordiamolo, in gran parte restituite perché autentiche), facendo discendere dall’infondato accostamento considerazioni gravemente diffamatorie oltre che oggettivamente false. Vittorio Sgarbi nella mostra «L’impossibile è Noto» non ha mai avuto alcun ruolo, se non quello di spettatore; avere utilizzato un vecchio articolo con una foto del critico d’arte mentre con il cellulare sta fotografando un’opera di De Pero presente in mostra, è un esecrabile espediente di chi ha voluto creare confusione”.

Filippini torna a parlare dell’inchiesta affermando che non è affatto chiusa ma allo stesso tempo annuncia una battaglia legale. “La Procura di Siracusa nei giorni scorsi – dice Gianni Filippini – ha dissequestrato e restituito al legittimo proprietario gran parte delle opere a suo tempo sequestrate. L’indagine è ancora in corso, e chi scrive ha sempre rispettato il ruolo della magistratura nel totale silenzio, in attesa degli esiti determinati dai periti nominati dal tribunale. L’Associazione culturale «Sicilia Musei» ha prodotto e continuerà a produrre tutta la documentazione che certifica la sua totale estraneità, e contestualmente ha dato mandato ai propri legali di porre in essere tutte quelle azioni volte a difendere la propria immagine e la propria onorabilità”.