E’ tornata a casa, a Noto, dove la sua famiglia è originaria, la salma di Emanuele Scieri, l’allievo parà della Folgore morto il 13 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. Questa mattina c’è stata la cerimonia di tumulazione al cimitero comunale. Il cadavere era stato riesumato il 14 maggio del 2019 per consentire ai magistrati toscani di compiere nuovi accertamenti che alla fine si sono rilevati utili per svelare le responsabilità dei presunti aggressori: sono 5 a cui sono stati emessi gli avvisi di conclusione indagini. “Non servirà a tornargli indietro la vita, ma la dignità di Emanuele Scieri non potrà mai essere scalfita”. Lo ha detto questa mattina il sindaco Corrado Bonfanti, che ha partecipato alla cerimonia  insieme allaa madre dello sfortunato parà Isabella, il sindaco di Siracusa Francesco Italia, Sofia Amoddio, ex presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Lele Scieri, Carlo Garozzo, presidente dell’associazione Giustizia per Lele) e l’avvocato Alessandra Furnari, la salma del parà trovato morto nell’agosto del 1999 sotto le torrette della caserma Gamerra di Pisa.

La Procura toscana, nel 2017, ha riaperto l’inchiesta sul decesso e ha indagato per concorso in omicidio tre ex commilitoni. Gli inquirenti decisero di riaprire il caso dopo i nuovi elementi scoperti dalla commissione parlamentare d’inchiesta che, ricostruendo le ultime ore di vita del siracusano, fecero emergere incongruenze e responsabilità all’interno della caserma.

C’è anche l’inchiesta della Procura militare che ha indagato tre persone: Alessandro Panella, Luigi Zabara e Andrea Antico, l’unico ancora in servizio nell’Esercito. Alessandro Panella fu anche arrestato nell’estate 2018 in esecuzione di una misura cautelare perchè gli inquirenti temevano potesse scappare negli Usa dove da tempo viveva. I tre indagati, si legge nel provvedimento della procura generale militare di Roma (il pg Marco De Paolis, lo scorso autunno, aveva deciso di avocare a sé l’inchiesta), “agendo in concorso tra loro e per cause non estranee al servizio e alla disciplina militare, cagionavano con crudeltà la morte dell’inferiore in grado Allievo-paracadutista Emanuele Scieri” e ciò con le “aggravanti del grado rivestito, dell’aver agito con crudeltà e profittando dell’orario notturno”, “trasgredendo più volte il Regolamento di disciplina militare che erano tenuti ad osservare”, nonchè “qualificandosi, nei confronti dell’allievo-paracadutista, come suoi superiori in grado, effettivi allo stesso reparto di addestramento reclute ed esercitando, con abuso di autorità e modalità illecite, i doveri del superiore”. Tra gli indagati dalla procura di Pisa anche l’ex comandante della Folgore. gen.Enrico Celentano (da tempo in pensione), al quale è stato contestato di aver reso false dichiarazioni al pm. Impulso alle nuove indagini è stato dato dalla commissione parlamentare di inchiesta che nel dicembre 2017 concluse i lavori trasmettendo gli atti alla procura di Pisa.

E’ un ex ufficiale in congedo della Folgore il quinto indagato nell’inchiesta della procura di Pisa per la morte di Emanuele Scieri. Secondo quanto si apprende, l’ex militare è accusato di favoreggiamento dalla magistratura pisana che gli contesta una telefonata fatta ad Alessandro Panella, uno dei tre indagati accusati di omicidio, un’ora dopo il ritrovamento del cadavere di Scieri. Un colloquio, secondo gli inquirenti, che sarebbe servito a preconfezionare una tesi difensiva di fronte alle indagini avviate sulla morte del giovane siciliano.

 

 

 

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