Il Tribunale di Siracusa ha accolto il ricorso di un uomo, licenziato dalla società della nettezza urbana di Avola, la Dusty.

“Non poteva caricare pesi sopra i 5 kg” dice la Cgil

Ne dà notizia la Cgil Siracusa che ha seguito la vicenda del lavoratore, che, secondo quanto emerge nella tesi del sindacato, sarebbe stato cacciato perché si sarebbe “sottratto ad alcuni ordini di servizio”. Nel dettaglio, è intervenuto Placido Puglisi della Funzione pubblica della Cgil, per cui quando il lavoratore è stato assunto “era stato certificato che avesse alcuni problemi fisici che gli impedivano di caricare pesi superiori a 5 kg”.

La vicenda

Dalle informazioni fornite dallo stesso sindacalista, “dopo un primo periodo in cui gli sono stati dati incarichi in linea con il suo stato di salute, poi le cose sono cambiate e a nulla sono valsi i tentativi di far capire all’azienda che non era nelle condizioni di poter eseguire taluni ordini di servizio. Questa situazione è andata avanti per un po’ fino a quando il lavoratore è stato licenziato. Abbiamo presentato ricorso e grazie all’avvocato Giuseppe Rametta che ha assistito legalmente il lavoratore, il tribunale ci ha dato ragione imponendo la reintegrazione dell’operatore ecologico”.

Il caso di un agente penitenziario

Il giudice del lavoro del Tribunale di Siracusa ha condannato il ministero della Giustizia-Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e la casa di reclusione di Augusta per condotta antisindacale nei confronti di un dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni, agente penitenziario in servizio nel carcere di Augusta.

Il sindacalista, nei mesi scorsi, si è reso protagonista di alcune denunce, attraverso comunicati stampa ed interviste rilasciate agli organi di informazione, legate alla gestione della struttura, tra cui l’organizzazione del lavoro, chiamando in causa l’amministrazione penitenziaria, inoltre aveva sollevato il caso dei due detenuti morti in ospedale per le conseguenze dello sciopero della fame.