Scattano maxi controlli da parte dei Carabinieri di Siracusa che hanno portato a denunce, sequestri e multe per un totale di circa 200 mila euro. L’azione dei militari è durata circa due settimane. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato Lavoro hanno lavorato con quelli del Comando Provinciale e l’ispettorato del Lavoro siracusano. Sono 36 le ispezioni eseguite in aziende nei settori edile, agricoltura, bar-ristoranti, panifici, macellerie, strutture ricettive e stabilimenti balneari, al fine di arginare il dilagante fenomeno del lavoro nero, del caporalato, delle violazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e delle violazioni in materia di prevenzione del contagio da Covid19.
I controlli hanno riguardato il territorio di Siracusa, Floridia, Solarino, Avola, Marzamemi, Noto, Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide e Lentini. I militari hanno passato al setaccio 233 posizioni lavorative, di cui 51 sono risultate irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo. Sono stati scoperti 24 lavoratori in nero in cantieri edili, bar-ristoranti, panifici, aziende agricole e strutture ricettive e per 6 titolari di aziende è scattata la sospensione dell’attività per avere utilizzato “in nero” più del 20% della forza lavoro.
Altri 5 datori di lavoro sono stati denunciati per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro che riguardano omessa formazione dei dipendenti, omessa sottoposizione a visita medica dei dipendenti, mancata verifica tecnico professionale della ditta subappaltatrice, omessa valutazione dei rischi, mezzi antincendio non adeguati e non sottoposti a regolari controlli, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza nei lavori in quota. Un lavoratore è stato scoperto e denunciato per aver percepito senza averne diritto il reddito di cittadinanza pari a 1.500 euro.
Inoltre 11 aziende non hanno rispettato le misure anti-Covid e sono state multate con sanzioni sia penali che amministrative per aver omesso di fornire dispositivi di protezione individuale, per la mancata redazione del protocollo aziendale anti Covid, per la mancata costituzione del Comitato Aziendale per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, mancata o inidonea affissione dei dépliant informativi, mancato rispetto delle distanze interpersonali. Per tutte le aziende è stata richiesta al Prefetto di Siracusa l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’attività. In tutto le sanzioni ammontano a 149 mila euro e le ammende contestate ammontano a oltre 46 mila euro.
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