E’ stato manomesso, due giorni fa, l’acquedotto di Pachino causando, per diverse ore, l’interruzione del servizio idrico in gran parte del territorio. Un atto di sabotaggio come ha avuto modo di appurare la sindaca di Pachino, Carmela Petralito che ha presentato un esposto, per cui sulla vicenda sono state avviate le indagini da parte delle forze dell’ordine, coordinate dalla Procura di Siracusa.

La crisi idrica

Il danno è stato riparato, “l’acqua è tornata” riferisce una autorevole fonte del Comune di Pachino, ma quello del servizio idrico è un problema che, ciclicamente, si ripropone, soprattutto nella settimana di Ferragosto, in cui si è registrato un boom di presenze turistiche davvero importante. E così, con l’aumento degli utenti, l’erogazione dell’acqua è andata in tilt, per cui è capitato che alcune strutture sono rimaste a secco o quasi. “Senza contare – riferisce la stessa fonte del Comune di Pachino – che vi sono degli allacci abusivi che penalizzano la gestione del servizio idrico”.

5 fonti

Fino a qualche mese fa, come riferiscono da fonti dell’amministrazione, le fonti di approvvigionamento erano due: a Testa dell’Acqua, nel territorio di Noto, e poi a Rosolini. Di recente, è stato acquisito un terzo pozzo, nel territorio di Pachino, “inoltre ne è stato preso in affitto un altro per un mese ma a disposizione ce ne è un  quinto fino a settembre”.

Le indagini

Tutte le condotte delle 4 fonti arrivano alla centrale di Pachino ed è qui che accaduto l’atto di sabotaggio e nell’entourage della sindaca non è escluso che si tratti di un gesto pianificato per danneggiare la prima cittadina di Pachino. Ed è quello che dovranno verificare le forze dell’ordine che hanno avviato le indagini.