I carabinieri del Nucleo radiomobile di Noto hanno arrestato, a Rosolini, due fratelli, di 29 e 25 anni, entrambi con precedenti di polizia, trovati in possesso di sostanze stupefacenti.
Il nascondiglio dei due fratelli
A seguito di perquisizione i militari hanno rinvenuto, complessivamente, circa 100 grammi di droga tra cocaina, hashish e marijuana, nascosta all’interno del garage adiacente all’abitazione dei due giovani, originari della Tunisia.
Ai domiciliari
I due indagati, come disposto dall’autorità giudiziaria, sono stati posti ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida della misura cautelare che si terrà nelle prossime ore al palazzo di giustizia di Siracusa.
Operazione antidroga nel Trapanese
Nelle ore scorse, i carabinieri hanno portato a termine, nel Trapanese, un’operazione antidroga nei confronti di 14 indagati. Undici sono in carcere, emessi 2 divieti di dimora nel comune di Marsala e un obbligo di dimora. Le accuse a vario titolo sono di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, riciclaggio di denaro e lesioni personali. Dopo gli arresti sono scattate le perquisizioni che hanno portato alla scoperta di tanti soldi e delle telecamere abusive.
Le indagini
Le indagini si sono concentrate nella piazza di spaccio nel quartiere popolare di “Sappusi”, nella via Virgilio. Secondo gli inquirenti, anche la giovane morta per overdose ad ottobre 2021, cui è seguito il tragico suicidio del compagno, si sarebbe rifornita in passato in quella “piazza di spaccio”. Secondo le indagini alcuni degli indagati sarebbero responsabili anche di estorsioni, lesioni personali e finanche di un tentato sequestro di persona per il recupero crediti da acquirenti che non pagavano le dosi acquistate.
Tre gruppi per la vendita
Secondo le accuse la vendita della droga era gestita da tre gruppi di spacciatori, in concorrenza fra loro, al vertice dei quali figurava sempre una donna. Lo stupefacente arrivava da Palermo attraverso corrieri che effettuavano viaggi su bus di linea. La droga tagliata (spesso grossolanamente) e ceduta all’interno delle abitazioni dei principali indagati. Immobili che erano protetti da sistemi di videosorveglianza per verificare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. Alcuni assuntori, considerati a rischio di insolvenza da parte degli spacciatori, costretti a consegnare ai pusher la carta del Reddito di Cittadinanza. In cambio ricevevano crack, eroina o cocaina. Un vero e proprio supermarket h24 della droga, talvolta anche “mal tagliata”, nella totale indifferenza dei pusher
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