I militari della Guardia costiera hanno sequestrato materiale ferroso, per un peso di circa 170 tonnellate, lasciato in una area del Porto di Augusta, data in concessione ad un’azienda portuale. Per questo motivo, il titolare della società è stato denunciato in Procura, in quanto, dagli accertamenti compiuti dagli inquirenti, sarebbero emerse “irregolarità nella gestione del materiale, e nel relativo deposito all’interno delle aree che a ciò sono preposte”.

Il blitz è stato portato a termine insieme al personale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente,
appartenente agli uffici di Siracusa e di Palermo, e del Libero consorzio comunale di Siracusa, in una zona vasta circa 300 metri quadrati.  “Rimane sempre alta l’attenzione della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta nelle attività di polizia ambientale, a difesa del territorio ed a tutela della collettività” spiegano dal comando della Guardia costiera di Augusta.

Contestualmente, gli stessi militari, in un’indagine diversa, hanno compiuto un controllo in un autolavaggio, situato ad Augusta, ed al termine dell’ispezione è stato chiuso. ” Nel corso dell’accertamento, anche in questo caso è emerso che tale attività economica – dicono dal comando della Capitaneria di Porto di Augusta –  era sprovvista di autorizzazione allo scarico delle acque reflue prodotte dal ciclo produttivo, in violazione della normativa ambientale. L’autolavaggio è stato sottoposto a sequestro, ed il titolare del medesimo è stato deferito all’autorità giudiziaria”.

Si tratta del terzo autolavaggio che finisce sotto sequestro ma i controlli, come sostengono gli inquirenti, saranno estese ad altre attività economiche.