Gli agenti di polizia di Noto hanno emesso un fermo per due uomini, Marco Accarpio e Salvatore Cannata, di 25 e 27 anni, cognati, ritenuti responsabili, in concorso, dell’incendio in una casa in ronco Bracciano a Noto, costato la vita ad un 36enne.

L’episodio si è verificato il 15 febbraio scorso ed i primi ad arrivare sul posto erano stati i poliziotti che hanno rinvenuto il cadavere. Secondo quanto ricostruito, l’uomo era rientrato a casa dopo aver partecipato ad una festa di compleanno e dal ritrovamento di un secchio d’acqua accanto alla salma si è desunto che avesse provato a spegnere le fiamme.

Identificati dalle telecamere

Le immagini delle telecamere hanno permesso di scoprire che l’incendio è stato di matrice dolosa e dai fotogrammi gli inquirenti hanno identificato i presunti responsabili.  I poliziotti si sono avvalsi anche di video pubblicati sui social dagli stessi indagati.  “I filmati li immortalano nitidamente nel loro abbigliamento sportivo, lo stesso indossato poche ore più tardi quando, lasciata l’abitazione a bordo della loro utilitaria, raggiungono il vicolo ove è ubicata l’abitazione della vittima” spiegano dalla Questura di Siracusa.

La ricostruzione

L’azione delittuosa si è consumata in pochi minuti: prima sarebbe entrato uno dei due, seguito dal complice  dopo due minuti i due soggetti si sarebbero allontanati. “A distanza di 8 minuti circa, si è notato del fumo e subito dopo le fiamme” secondo la polizia.

Intossicato

La vittima, accortasi dell’incendio, nel tentativo di spegnere le fiamme che avevano ormai circondato l’intero stabile distruggendo gli arredi, è stato investito dal monossido di carbonio provocandone il decesso per asfissia sulla rampa di scale che dal piano terra conduce al primo piano ove aveva la camera da letto.

Contrasti

Secondo la polizia, ci sarebbero stati dei contrasti tra la vittima e gli indagati, difesi dall’avvocato Antonio Meduri, che saranno sentiti nelle prossime ore al palazzo di giustizia in occasione dell’udienza di convalida. Sono stati rintracciati questa notte nelle rispettive abitazioni e poi trasferiti in carcere

 

 

 

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