Se non ci fossero le scuole al museo archeologico Paolo Orsi andrebbero pochi intimi. I visitatori, nell’anno appena trascorso, sono stati 41.563 ma “senza gli studenti, con le gite organizzate, arriveremmo a circa 20 mila” spiega a BlogSicilia, Carlo Castello, vicepresidente della Federazione regionale delle Guide turistiche,  uno che conosce molto bene le dinamiche del turismo a Siracusa. Con lui, abbiamo provato a scattare una fotografia sulle ragioni di questo calo di gradimento del sito, tra i più ricchi in Italia per reperti storici.

Come se lo spiega?

Il calo delle visite nei musei ha una valenza nazionale. Tanto per fare un esempio, a Roma, a Villa Giulia, il museo archeologico non attira visitatori, rispetto al Colosseo. Gli unici due i musei che hanno un grande riscontro di pubblico sono i Vaticani e gli Uffizi, poi Brera, a Milano.

Torniamo al museo Paolo Orsi…

La verità è che il museo Paolo Orsi è fuori dai circuiti turistici: le agenzie, quando organizzano i viaggi non prendono in considerazione i musei di Siracusa. Nel loro programma c’è l’area archeologica ed Ortigia, per il resto nulla. Quindi, lo stesso problema del Paolo Orsi lo abbiamo con il museo Bellomo, che, peraltro si trova in Ortigia. E facendo le debite proporzioni, posso dire che se nel primo, al netto delle scuole, vanno in 20 mila nel secondo arriviamo alla metà.

Ed allora, a parte le scuole, che visita questo museo?

Gli addetti ai lavori e gli appassionati ma non va dimenticato che il museo Paolo Orsi non è abbastanza promosso. So che sono in programma dei lavori per rendere il sito più accattivante: dalle informazioni in mio possesso ci saranno robuste ristrutturazioni che miglioreranno la fruizione.

Senta, il museo è sprovvisto di audio guide, una grave lacuna…

Ci sono state in passato e credo che sono previste per il futuro.

Perché il Paolo Orsi è fuori dai circuiti?

E’ una questione di tempo ed anche di soldi. In merito a quest’ultimo aspetto le agenzie, se volessero inserire il Paolo Orsi nel pacchetto, sarebbero, inevitabilmente, costrette ad aggiungere il biglietto per il museo. La visita al Parco archeologico (dove ci sono famosissimi tesori come il Teatro greco, l’Orecchio di Dionisio ndr) costa 17 euro ma nel conto vanno messi  i due euro per l’ingresso nella Cattedrale, in Ortigia, e poi ci sono altre spese, per cui l’agenzia non intende caricare troppo il turista.

Sulla questione tempo, va detto che la stragrande maggioranza di gruppi proviene da Taormina, Naxos o Acireale, per cui, in modo orientativo, arrivano a Siracusa alle 10 e così dopo la visita al Parco Archeologico ed il passaggio ad Ortigia vanno a pranzo, per poi ripartire alla volta di Noto, salvo ritornare in albergo.

Quindi, il tempo di soggiorno è corto?

Per i gruppi sì ma per i visitatori “individuali” è un’altra storia ed il tempo di permanenza è salito a quasi 3 giorni al giorno. Quest’anno siamo arrivati al milione e 200 mila presenze rispetto all’anno prima in cui ci siamo attestati al milione e posso dire che prevediamo un aumento ulteriore.