“Le posizioni della madre del piccolo Evan e del compagno non si possono mettere sullo stesso piano. Letizia Spatola non è un’assassina, per cui presenteremo ricorso in Appello dopo la lettura delle motivazioni della sentenza”.
Lo afferma l’avvocato Natale Di Stefano, difensore di Letizia Spatola, 24 anni, condannata all’ergastolo, insieme al compagno, Salvatore Blanco, per l’omicidio del figlio, Evan Lo Piccolo, morto il 17 agosto del 2020 a seguito delle percosse.
Secondo la tesi della Procura di Siracusa, avallata dai giudici della Corte di Assise di Siracusa, il piccolo avrebbe subito, ben prima del decesso, le violenze perpetrate dal patrigno mentre la madre non avrebbe fatto nulla per impedirle.
“Non sapeva delle violenze”
“Gli viene imputato di non aver impedito al compagno di realizzare quelle violenze culminate poi con la morte. Noi abbiamo sempre detto che la donna ignorava i comportamenti dell’uomo ai danni del bambino. Insomma, non è mai stata consapevole” spiega l’avvocato Natale Di Stefano.
“Era manipolata dal compagno”
La difesa della donna sostiene che il compagno avrebbe assoggettato la madre di Evan, totalmente sotto il controllo dell’uomo. “La mia assistita ha sempre detto di essersi – dice l’avvocato Natale Di Stefano – sentita manipolata da quest’uomo che ha usato violenza contro lei stessa. Abbiamo sempre rilevato che le condotte di Letizia Spatola potessero essere considerate colpose ma ritenere che abbia avuto un ruolo attivo nella tragica fine del figlio è da escludere”.
Perizia non eseguita
Nel corso del procedimento, la difesa di Letizia Spatola chiese che la donna fosse sottoposta ad una perizia psichiatrica. “Presentammo richiesta di perizia psichiatrica ma fu rigettata mentre il compagno fu sottoposto ad una consulenza: il medico decise che è sano di mente, però, a lui venne concessa questa possibilità” aggiunge il difensore di Letizia Spatola. La donna raccontò anche di essere stata picchiata dal compagno, per cui nacque un procedimento per maltrattamenti a carico di Blanco.
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